Il volume, edito a maggio del 2005, ha ricevuto, a novembre dello stesso anno, il I° Premio Archeolibro al Salone internazionale del libro di Messina. L'autore prende in esame i reperti bifronti rinvenuti nell'area dell'antica Aricia, dove l'iconografia bicefala presenta una peculiare rappresentazione plastica, caratterizzata dal tipo barbato-imberbe. L'erma che compare in copertina, fu rinvenuta in località Orto di Mezzo nel 1998 ed è oggi conservata presso il Museo delle Navi romane di Nemi. Silvestri riconnette tale rappresentazione arcaicizzante al mito di Ippolito/Virbio, l'uomo doppio aricino (Ippolito in Grecia, Virbio ad Aricia). Il tipo barbato-imberbe indica il passaggio da una condizione ad un'altra ed in particolare dall'adolescenza all'età adulta. Le erme bifronti di Aricia sono così riconducibili ad arcaici riti di iniziazione ed indicano un precoce rapporto di Aricia con il mondo greco e magno-greco.
Alberto Silvestri, “Le Erme bifronti di Aricia”, Palombi, 2005
scritto da
Cristina Vicenti |