
La seconda metà del XX secolo ha visto realizzarsi un gran numero delle fantasie tecnologiche della letteratura fantastica creata nei decenni precedenti, a partire dall' epoca della rivoluzione industriale quando i progressi scientifici e le loro applicazioni tecnologiche fecero intravedere un' evoluzione sempre più veloce della società . Gli esempi più conosciuti sono ovviamente i romanzi per ragazzi di Jules Verne (2000 leghe sotto i mari, Viaggio dalla Terra alla Luna, Il giro del mondo in 80 giorni), ma anche autori meno popolari hanno prodotto molte anticipazioni sorprendenti: i satelliti geo-stazionari per telecomunicazioni (A.Clarke 1948), i trapianti di organi (Frankestein, M.B.Shelley 1848) o le microsonde diagnostiche (Viaggio allucinante, O. Klement ~1960). È meno noto che anche il video-telefono cellulare ebbe un precursore, questa volta nei fumetti di Dick Tracy , a partire da un cellulare telefonico nel 1936 fino al video-telefono negli anni '60.
Naturalmente la fantasia degli autori non ha potuto, o voluto, tener conto in modo rigoroso delle leggi della natura, ma proprio per questo i fumetti e la fantascienza possono stimolare la curiosità di sapere cosa è realistico, magari non realizzabile solo per motivi economici/commerciali, e cosa appartiene davvero al mondo delle favole moderne. Paradossalmente dal lato opposto, si può anche costatare che talvolta le realizzazioni della scienza e tecnologia hanno rapidamente sorpassato la più sbrigliata fantasia: il web e youtube sono una rete di comunicazione molto più evoluta e complessa del videotelefono di Dick Tracy, e solo un turista sonnacchioso impiegherebbe oggi 80 giorni a fare il giro del mondo.
Il mondo dei fumetti presenta una varietà sterminata di personaggi e situazioni, ma già quelli più popolari del mondo della Disney offrono abbondante materiale di riflessione e divertimento. Nonostante questo genere di letture fosse considerato poco educativo, in realtà , a partire dagli anni '50, gli autori, come Carl Barks e la scuola italiana che ne seguì le orme, si ispirarono spesso agli articoli pubblicati in National Geographics o a quelli dedicati agli sviluppi scientifici e tecnologici di quegli anni (elettronica, ingegneria aerospaziale, esplorazioni, genetica) .
Il fumetto, e in genere ogni rappresentazione visiva di un oggetto, più o meno fantastico, stimola naturalmente l'osservazione critica ed eventualmente la domanda: - Cosa è e perché è così? -. Domande di questo tipo sono alla base dell'esplorazione del mondo esterno che fa un bambino, e sono in fondo la spinta alla ricerca e all'ampliamento delle conoscenze, ma diventano sempre meno frequenti quanto più si consolida la visione del mondo esterno attraverso schemi e categorie mentali.
Un personaggio emblematico di queste potenzialità dei fumetti è Archimede Pitagorico con il suo sterminato catalogo di invenzioni. Un esempio domestico di un oggetto, allora fantastico, che si è tradotto in realtà attraverso gli adattamenti che lo sviluppo tecnologico ha consentito è la macchina fotografica per ritratti, pensata intorno al 1960: si potrebbe stabilire una precisa corrispondenza tra le sue parti e quelle di una attuale macchina fotografica digitale + stampante ink-jet.
Archimede Pitagorico, che vive a Paperopoli, non è solo: nel mondo di Topolino ci sono sporadiche apparizioni del Dottor Enigm. I due principali scienziati del mondo Disney, rappresentano bene i due aspetti della ricerca: il primo è caratterizzato come ingegnere-tecnologo, e le sue realizzazioni hanno applicazione immediata, anche se talvolta maldestra, nella sua città . Il secondo è dedito alla ricerca fondamentale, e il suo laboratorio è collocato in un luogo insolito, forse in un'altra dimensione. Nella nostra realtà gli uomini di scienza sono attorno a noi. A Frascati nei Laboratori dell' INFN centinaia di ricercatori svolgono esperimenti di frontiera nel campo della fisica sub-nucleare e della fisica spaziale. Nel mondo di Disney le apparizioni di Enigm sue rare e sempre portatrici di scoperte straordinarie, come Atomino BipBip oppure sorprendentemente anticipatrici, come la collisione tra fasci di particelle, emessi da BipBip e il suo "anti". Il nome stesso di Atomino BipBip ha uno stretto legame con la cronaca del progresso scientifico di quegli anni: "bip-bip" era il segnale strasmeso dallo Sputnik, il primo satellite artificiale lanciato in orbita dall'URSS il 4 ottobre 1957.
Esiste una curiosa coincidenza, tra il collisore nei fumetti, apparso in "Topolino nella Dimensione Delta" del 1958 e l'idea di realizzare fasci collidenti di particelle e anti-particelle proposta da Bruno Touschek nel 1960
La proposta di Touschek fu realizzata rapidamente, nei Laboratori Nazionali di Frascati dell'INFN: venne costruita la prima di una lunga serie di macchine a fasci collidenti, che tra pochi mesi vedrà nascere un ulteriore esemplare, il Large Hadron Collider al CERN a Ginevra dalla quale si attendono importanti scoperte per la fisica sub-nucleare. La prima macchina realizzata nei Laboratori di Frascati, denominata ADONE, faceva collidere elettroni ed anti-elettroni. Nella macchina del CERN collidono protoni ed anti-protoni. Sia gli elettroni che i protoni sono particelle stabili che non decadono in altre particelle. La collisione di fasci di mesoni, un tipo di particelle elementari che decade rapidamente, non è stato invece ancora realizzato, sebbene tali collisori siano allo studio da diversi anni. Molte sono le difficoltà , difficilmente verranno realizzati prima del 2058, quando Atomino BipBip compirà cento anni.
Piero Patteri. Fisico sperimentale. Partecipa ad esperimenti nei Laboratori Nazionali di Frascati e a Stanfor (California) nel campo della fisica sub-nucleare. E' anche comunicatore e divulgatore della Fisica impegnato in attività di out-reach rivolte al pubblico non specializzato e agli studenti.
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PERSAPERNEDIPIU
Sputnik
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Bruno Touschek, Ada, Adone
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particella-antiparticella, collisori di particelle, elettroni,protoni, muoni
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Large Hadron Collider, Cern
Noi, l'universo e la fisica. Extra large: Tutta questione di elettroni (VivaVoce pagina 27, n°63, 2007)
http://public.web.cern.ch/Public/Welcome.html
http://outreach.web.cern.ch/outreach/