Con una partenza di notevole e non previsto impatto emotivo ha preso il via il progetto "La decorazione tra la tradizione cinese e il "Made in Italy", a cura dell'Associazione Arianna Onlus che si concluderà il 21 marzo presso il Casale dei Monaci (Ciampino) con l'inaugurazione della mostra "IncontrARTI".
Il percorso diretto alla realizzazione di opere figurative e di un evento-performance anche attraverso momenti di ricerca espressiva corporea e vocale, si è subito definito nell'esplorazione del tema del "contrasto". Un tema, quello del "contrasto", che è emerso immediato quando, proprio mentre, ascoltando musica delicata, si studiava la decorazione del "qipao" cinese, uno degli abiti femminili più femminili al mondo, giungeva il martellare delle notizie di cronaca che riferivano episodi di violenza contro le donne. Mentre la dott.sa Yu Qing Hu illustrava immagini che suggerivano un'idea di fragilità raffinatissima e di leggerezza armonica, i notiziari riportavano l'eco della pulsione distruttiva verso l'idea stessa di femminilità, e, in senso lato, verso l'idea di fragilità e vulnerabilità espressa anche da altre figure come migranti, senzatetto o clochard.
Il simbolo di "yin e yang", negativo e positivo, buio e luce, femminile e maschile, ossia la dualità che governa l'universo con la compenetrazione armonica degli opposti, ormai ben noto nel mondo occidentale, è stato il punto di partenza per visualizzare il suo contrario: l'idea degli opposti in disarmonia tra loro, della frattura, della violenza. Il "contrasto", appunto.
E sul "contrasto" si è subito diretta la ricerca attraverso l'esperienza fisica e gestuale. Un primo momento di improvvisazione teatrale ha avuto luogo presso il Casale dei Monaci con alcuni cittadini, e poi all'Istituto d'Arte con gli studenti, ossia con i due diversi contesti sociali destinatari di questo progetto dell'Associazione. L'esperienza ha visto i partecipanti iniziare con la strutturazione di un gruppo visto come confluenza delle percezioni e delle emozioni dei singoli. Il gruppo, attraverso l'emissione della voce, creava un tessuto sonoro comune. E anche l'inclusione e l'autoesclusione dal gruppo offrivano spunto di riflessione. Il passo successivo è stato la ricerca di un contenuto personale (ricordo, immagine, suggestione) che esprimesse in due fasi distinte ogni volta uno dei due picchi opposti: il piacere e la sofferenza, il bene e il male, l'armonico e il disarmonico. E i contenuti originali ed emotivamente autentici, prima espressi attraverso il movimento, vengono poi verbalizzati, quindi sussurrati, e infine gridati in un momento di contatto, mani con le mani, con "l'altro". Al termine di ciascuna fase i partecipanti sono invitati a mettere su carta qualche segno che fosse sintesi dell'emozione appena espressa mimicamente e verbalmente: su uno stesso foglio, su una facciata il picco positivo, sull'altra il picco negativo. Dal punto di vista figurativo si insiste quindi sulla dualità, e gli "opposti", così fissati su un unico foglio, lasciano la fase di "contrasto" e concettualmente ricreano l'armonia.
Il percorso di ricerca attraverso la fisicità, proprio del teatro, è piuttosto inconsueto nell'ambito delle arti figurative. Si passa dall'idea al fare creativo con la percezione consapevole che tra la mente e la mano c'è il resto del corpo, con la sua memoria di gesti che possono dare un impulso diverso e originale alla creazione artistica. Il progetto che porta alla realizzazione di opere duplici, realizzate anche a coppie con una interazione scambievole tra i partecipanti, prosegue quindi nelle giornate successive con esperienze di "incontro" che prendono ancora l'avvio da momenti di ricerca attraverso la fisicità. I partecipanti, alcuni italiani ed anche alcuni stranieri iscritti ad un corso di lingua italiana, in una azione teatrale guidata sono portati ad incontrarsi ad occhi chiusi in piena casualità. E persone prima estranee, anche di nazionalità e lingue diverse, si incontrano attraverso il contatto della mano con la mano, poi si trovano a conoscersi attraverso la collaborazione nel fare creativo. Le suggestioni scaturite dal confronto tra la decorazione cinese con la tradizione occidentale vengono espresse immediatamente su carta, e ognuno fissa di getto una propria impressione, che è già una contaminazione originale tra due opposti, Oriente e Occidente. Poi in ogni coppia di lavoro ognuno sceglie un elemento dell'opera dell'altro che apprezza particolarmente. E l'altro porta questo elemento all'interno dell'opera del primo, intervenendo di propria mano nel lavoro del compagno. Questa azione scambievole genera una nuova sintesi, del tutto originale, che è quindi contaminazione di una catena di dualità ora armonizzate in un nuovo lavoro artistico.
Un'altra fase delinea in modo anche più nitido la dinamica dell'incontro e della fusione. Un tessuto destinato a diventare un'installazione simboleggiante il "qipao" cinese, è steso su un tavolo, e le coppie, sempre formate in modo casuale, lavorano ciascuno ad un settore. In ogni settore i due partecipanti si fronteggiano e nel loro momento creativo avanzano verso la parte centrale sulla quale le mani di entrambi si incontrano a completare l'opera.
I lavori realizzati durante gli incontri sono infine al centro di una performance che replica ancora l'idea della dualità armonica percepita come rapporto dialettico e creativo Oriente-Occidente, bianco-nero, donna-uomo. E "yin e yang" tornano ad essere percepiti come nodo armonico e movimento creativo dell'universo.
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FantasticArte
L'arte, l'arte applicata e il teatro. Creatività e trasformazione sociale
Tre workshop da marzo a ottobre 2009
Il Consiglio d'Europa ha dichiarato il 2009 anno della creatività e dell'innovazione, sottolineando l'importanza di questi due aspetti per dare risposta alle sfide della globalizzazione, attraverso il potenziamento delle capacità creative dell'intera popolazione in ambito personale, interpersonale e interculturale.
L'Associazione Arianna, da anni impegnata in progetti per la diffusione nel territorio della creatività, propone, attraverso gli incontri di 3 workshop, esperienze di arte pubblica dove l'arte visiva, l'arte applicata e il teatro concorrono a svelare nei partecipanti la facilità e la bellezza di scoprirsi creativi, liberi e con una rinnovata capacità comunicativa e relazionale svincolate da stereotipi e luoghi comuni.
Solo con queste nuove "qualità" si può incidere sulla trasformazione della propria comunità verso un modello sociale nel quale siano condivisi valori e modalità di sviluppo.
Gli incontri dei 3 workshop saranno basati su questi principi e realizzati attraverso un percorso nel quale si esploreranno tecniche legate alle arti visive e al teatro; dalle elaborazioni artistiche individuali e di gruppo nascerà un evento in cui sarà coinvolta la comunità del territorio.
I 3 workshop, organizzati presso il Casale dei Monaci di Ciampino, sono aperti a tutti i cittadini che sentano il bisogno di fare e trasformare attraverso l'arte e, in particolare, a chi intende utilizzare queste tecniche nel proprio lavoro quotidiano.
Gli incontri dei 3 workshop saranno effettuati dal mese di marzo al mese di ottobre, mentre l'evento finale sarà realizzato nel mese di dicembre.
Calendario delle attività del I workshop
"La conoscenza per rendere manifeste le differenze"
- 28 marzo ore 15,00 -18,00;
- 4 aprile ore 15,00 - 18,00;
- 5 aprile ore 9,00 - 13,00;
- 11 aprile ore 15,00 - 18,00;
- 9 maggio ore 15,00 - 18,00;
- 10 maggio ore 9,00 - 13,00;
- 16 maggio ore 15,00 - 18,00;
- 23 maggio ore 15,00 - 18,00;
- 24 maggio ore 9,00 - 13,00;
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IncontrARTI
Dal 21 al 28 marzo presso il Casale dei Monaci, Centro Culturale del Comune di Ciampino, in Via Melvin Jones si apre la Mostra IncontrARTI.
L'installazione d'arte realizzata dalla comunità conclude il workshop "La decorazione Orientale strumento di creatività".
Il percorso che dal fare creativo ha portato alla realizzazione di questo evento è stato guidato da Yu Qing Hu, Daniela Blasi, Patrizia La Fonte.
La mostra sarà inaugurata il 3 aprile alle ore 10,00.