"Premesso che il fare affiorare la creatività e il suo sviluppo sono indispensabili alla maturazione, alla crescita e allasalute di ogni individuo, di ogni giovane e si estende ad ogni età ..
Premesso che creatività è espressione di sé, è manifestarsi, è venire alla luce, è autopresentarsi, ne consegue che ègioia di vivere, e se non c'è gioia non c'è creatività che ne è l'indice, il metro e la condizione..
Premesso che la creatività è rapporto, è comunicazione, è socializzazione, è incontro, è riconoscere l'altro..
Premesso che creatività è modalità diversa da individuo a individuo ed è quindi indefinibile benché riconoscibile..
Proviamoci."... Riccardo Dalisi
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Il Parlamento Europeo ha proclamato il 2009 'Anno europeo della creatività e dell'innovazione', esprimendo la necessità di una innovazione culturale vincolata alla creatività quale attributo personale basato su competenze e valori culturali ed interpersonali.
La proclamazione di un Anno europeo è un mezzo efficace per rispondere all'esigenza di sensibilizzare l'opinione pubblica, diffondendo informazioni sulle buone pratiche per stimolare la ricerca, la creatività e l'innovazione, che deve potersi fondare su un solido sistema d'istruzione e che promuova il talento e la creatività fin dalla più giovane età .
La creatività occupa una parte importante dei programmi di studio dei primi anni di scuola, programmi che tuttavia necessitano di una riqualificazione, di un aggiornamento del personale in una nuova ottica che risponda più efficacemente ai bisogni creativi ed espressivi del bambino.
L'Associazione Arianna Onlus da anni è impegnata in progetti - 'IncontrArti', 'FantasticArte' - per la diffusione nel territorio della creatività , in cui si lavora sull'arte applicata e il teatro, sulla creatività come manifestazione delle differenze, come ricerca di senso e come riscoperta dell'individualità nel collettivo.
In questo clima di ricerca di consapevolezza e di responsabilità sociale attraverso il fare creativo, l'Associazione Arianna Onlus ha promosso un corso di 'Arte e Creatività per la prima infanzia', che ha avuto inizio l'11 maggio presso l'asilo nido 'La Villa dei Bimbi' di Marino, per l'aggiornamento e la formazione delle educatrici degli asili del territorio.
Il corso vuole essere un viaggio all'interno dei linguaggi artistici e tutto ciò che può essere definito come 'gioco espressivo', per trasmettere alle partecipanti metodi e tecniche di animazione creativa, perché rimanga vivo sin da bambini l'interesse innato per il 'fare creativo'.
Determinare l'attitudine alla gioia della 'creatività di gruppo', che, se ben indirizzata, rimane un'abitudine di vita, si ritiene fondamentale per il benessere psicofisico dell'individuo.
Bruno Munari afferma che "la creatività comunica ciò che gli altri non vedono" e che "sarebbe bello poter scoprire come potrebbe essere un arcobaleno di profilo"..
Questo modo di osservare, in un mondo in cui non riusciamo neppure a soffermarci a guardare i colori del cielo, è quello di cui parlano e che insegnano, tra gli altri, anche Alessandro Mendini, con il quale si è aperta una collaborazione importante con l'Associazione Arianna, e che ha progettato come vestire gli alberi di questo territorio; Riccardo Dalisi e Francesco Pernice, artisti che ci accompagnano da tempo nel lavoro didattico-educativo, per svelarci 'cose' relative all'estetica, ma anche alla capacità di trasformazione del nostro modo di osservare il mondo, spostando sempre un po' il punto di vista, 'l'orizzonte'.
Obiettivo dell'Arte è diffondere anche la cultura della bellezza, una bellezza diffusa (non solo la bellezza dell'opera d'arte), inventare strade che inducano al sorriso, alla meraviglia, costruire oggetti da usare partendo da cose trovate o gettate, scoprire e individuare soluzioni partendo solo dagli aspetti conosciuti di un problema, poiché tutto ciò che produce emozione non è inutile.
In riconoscimento di tutto ciò, l'obiettivo del corso è formare le partecipanti rendendole in grado di utilizzare le tecniche espressive nello specifico del loro settore professionale, cioè all'interno delle Scuole dell'Infanzia per bambini dagli 0 ai 6 anni. L'arte, nelle sue diverse forme, permette al bambino di fare esperienza di sé e degli altri e di dar vita al suo mondo interiore, ricco di immaginazione e di un 'fare creativo e fantastico'. Uno dei modi per lasciar emergere questo mondo, è indirizzarlo, sin dalla prima infanzia, al libro.
L'esperienza di una lettura condivisa con un bambino è uno scambio di sensazioni forti che si materializza nella comunicazione adulto che legge/bambino che ascolta. La magia di questo momento è, naturalmente, elevatissima nel rapporto diretto genitore-figlio ma si genera sempre anche in un generico rapporto adulto-bambini nei vari casi possibili (animatore-gruppo, maestra-classe etc).Fino ai tre anni d'età i libri devono essere robusti e maneggevoli, e le figure devono riguardare azioni familiari (mangiare, dormire, giocare) e piccoli animali, devono essere possibilmente resistenti, atossici, con colori vivaci e oggetti familiari. Ai bambini piacciono storie di bambini della loro età che narrano momenti di vita quotidiana (andare a scuola o al parco giochi), di amicizia, di fratelli o sorelle, ma anche libri fantastici, avventurosi. I testi devono essere semplici, o si possono semplificare, in modo da poter essere memorizzati, "letti" autonomamente, o in modo che il bambino possa concludere la frase iniziata dall'adulto. Le fiabe tradizionali (e in particolare quelle "del perché" - animali parlanti che spiegano le cose) aiutano anche a proiettare all'esterno le paure e le emozioni che il bambino ha dentro di sè. A questo proposito, Gianni Rodari scriveva in 'La freccia azzurra': "Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire ad educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo".
La promozione del benessere e della salute, come promozione della qualità della vita e dello sviluppo del bambino, deve partire necessariamente dallo sviluppo della sua creatività ed espressività . In questo senso, il corso affronta, in alcuni moduli, fondamentali elementi dell'Arte Terapia. Il termine 'Arte Terapia' rimanda al concetto di terapia attraverso l'arte, e viene utilizzato in ambito terapeutico-riabilitativo. Alcuni disturbi, nel bambino, possono essere imputati al fatto che l'educazione impartita dagli adulti è solo di tipo 'logico', dimenticando, così, l'importanza di un'altra dimensione umana che è quella espressiva-emozionale.
L'intervento espressivo risulta prezioso e particolarmente adatto ai bambini, in quanto si tratta di offrire loro esperienze per affrontare il disagio emotivo. La psicoterapeuta e psichiatra Manuela Perserico e la professoressa di psicologia dello sviluppo Ottavia Albanese riassumono, nel loro libro 'Educare alle emozioni con le artiterapie o le tecniche espressive', edizioni junior, molto bene il senso e l'evoluzione del concetto di tecniche espressive in campo riabilitativo: "All'inizio le attività espressive erano identificate soltanto con l'espressività grafico-pittorica...oggi le diverse tecniche espressive tentano di individuarsi e differenziarsi dall'espressività grafico-pittorica sino ad arrivare ad assumere, ognuna di esse, un proprio statuto specifico: abbiamo quindi la danzaterapia, la musicoterapia, la teatroterapia".
S.Arieti, professore di psichiatria e clinica psichiatrica all'università di New York, sostiene che la fiducia di base è una 'sensazione d'atmosfera', un requisito fondamentale per un corretto sviluppo dell'autostima in ogni individuo, quindi 'l'operatore espressivo' dev'essere, prima di ogni altra cosa, un 'operatore della relazione' che faciliti la fiducia di base e una sufficiente sicurezza nei rapporti interpersonali.
La scienza psicologica, negli ultimi cinquant'anni, si è posta importanti domande sul dialogo tra cognizione ed emozione, aprendo nuove strade di ricerca sui rapporti che legano l'emozionalità , l'affettività , con i processi di crescita cognitiva. Da Piaget a Bruner, da Bion a Bowlby, gli studiosi sono ormai d'accordo sul fatto che sfera cognitiva e sfera affettiva non sono mai separate, ma interdipendenti, significando che dietro ogni pensiero si cela il mondo degli affetti, delle emozioni e delle motivazioni profonde. In questa direzione, il corso si basa proprio sullo studio e l'elaborazione di programmi d'intervento rivolti a migliorare la comprensione delle emozioni e sulla conoscenza dell'insieme di trattamenti terapeutici che utilizzano come principale strumento il ricorso all'espressione artistica per promuovere la salute e il miglioramento della qualità della vita, poiché il centro del percorso arte-terapico si basa sul processo creativo in sé, mai sul 'prodotto' artistico finale.
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