Soltanto in parte thriller, i due romanzi sono costruzioni complesse, non inquadrabili in un genere definito, e forse più simili per la scrittura e l'intreccio a grandi opere dell'Ottocento che alla letteratura contemporanea.
Di certo sentirete i brividi anche nel caldo torrido dell'estate: per i temi scottanti affrontati con un'analisi lucida ed impietosa, per la suspense data dall'imprevedibilità della trama, per l'impotenza di fronte a situazioni che sembrano sfuggire di mano e non avere senso. Ma tutto ha senso...tout se tient, immancabilmente, violentemente. La violenza è filo conduttore di entrambe le opere: ad essa si oppongono infaticabilmente due donne, quasi simbolo della vita e dell'amore contro una violenza prettamente maschile. E poi il dolore, dolore corale ed individuale che lacera corpi e scuote coscienze, reso da una scrittura immaginifica, cifra identitaria delle due autrici.
Diversi gli ambienti: spazi dilatati dell'East Coast americana per la Oates, la Sarajevo straziata dalla guerra e una Roma dormiente e sudata per la Mazzantini.
Letture imperdibili a respiro trattenuto, dalla prima all'ultima pagina.
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Margaret Mazzantini
Venuto al mondo
Mondadori, 2008
Joce Carol Oates
La figlia dello straniero
Mondadori, 2008