L'azienda di circa 80 ettari è ubicata nel cuore della campagna romana, a circa 20 km dalla capitale, in località Santa Palomba (Ardea), nel limite territoriale dei Castelli Romani. Siamo nella zona della D.O.C. Colli Albani; i vigneti si estendono per circa 40 ettari. Il luogo presenta una natura incontaminata con un paesaggio vario e ricco di colori. I terreni non vitati sono destinati, in gran parte, a parco naturale, giardini e pascoli per i cavalli.
La conduzione dell'azienda è a carattere familiare: i coniugi Trasmondi, Antonio (agronomo-enologo) e Adriana (responsabile commerciale), le figlie Veronica (responsabile enoturismo), Virginia (responsabile fattoria didattica) e Sofia.
In Cantina "natura e tecnologia si fondono con semplicità": la gamma dei vini prodotti rappresenta uno dei beni più pregiati. Ricordiamo i bianchi Colli Albani Superiore Donnardea D.O.C., il Bombino I.G.T., il rosato I.G.T. Lazio, i rossi I.G.T. Lazio Syrah, Returno, Novello. Si commercializza anche il Frascati Superiore D.O.C.
Numerosi e importanti sono i vitigni coltivati: Sangiovese, Montepulciano, Cabernet, Syrah, Bombino, Ciliegiolo, Merlot, Cesanese, Nero Buono, Trebbiano Verde, Malvasia Puntinata, Chardonnay e Cacchione.
In azienda incontriamo la signora Veronica. Ci rendiamo subito conto delle sue grandi capacità imprenditoriali, della sua competenza nel settore enoturistico, della sua passione nell'organizzare gli eventi (grandi e piccoli) con razionalità ed armonia, ma soprattutto comprendiamo il grande amore che nutre per questo territorio.
Volentieri risponde alle nostre domande.
Signora Veronica è prevista l'implementazione di nuovi vitigni al fine di accrescere la qualità del prodotto?
Nuovi vitigni, no. Semplicemente trasformiamo in "orgoglio territoriale" ciò che abbiamo, rivalutando i nostri vitigni più antichi, gli autoctoni.
Le aziende che hanno innovato hanno aperto nuovi canali di commercializzazione?
Donnardea è la più innovatrice tra le aziende a conduzione familiare.
Forse perché tante donne in questa azienda, ma l' inclinazione all'accoglienza ed al piacere di ricevere l'ospite innata nel mondo femminile ci ha fatto apprezzare la visita anche in attesa dell'ENOTURISTA e, da ottime padrone di casa, cerchiamo di offrire vini, luoghi ed atmosfere che rendano sempre piacevole la visita nella nostra tenuta...da 15 anni ormai.
Tali cambiamenti come vengono accolti?
Il fascino di questo nuovo modo di vivere la produzione, oggi coinvolge sempre più appassionati. L'Enoturismo è un modo di scoprire i vini partendo dai luoghi da cui provengono. E' nel vino che ambiente e cultura, natura e storia, vigne e uomini (e donne!), esprimono la più bella sintesi.
L'enoturismo è in grande crescita ma è importante dare al "turista del Vino", all'appassionato che viene alla ricerca della tua azienda, un "sentimento" di ritorno. Farlo sentire il benvenuto, raccontargli di te e del tuo lavoro, accompagnarlo in vigna, far comprendere quanto lavoro dietro alla produzione dell'uva, che il lavoro del produttore di vino non è legato solamente alla vendemmia, ma è costante durante tutto l'anno e continuativo...
L'Enoturista che riesce a cogliere anche l'aspetto importante della produzione, sarà più orgoglioso di quel PAESAGGIO, che anche attraverso la valorizzazione dei nostri vini, salvaguardiamo: i PANORAMI della Campagna Romana sono rispettati e protetti dagli agricoltori, in primis dai produttori di uva di qualità. E se non impariamo a "voler bene" ai nostri prodotti territoriali, ai nostri vini, se non diventa motivo di orgoglio l'essere venuto a visitare un'Azienda anche della propria regione - che investe nella valorizzazione e nella qualità dei Vini di Roma- per il produttore di vino - che prima di tutto è agricoltore- sarà molto difficile continuare a lavorare difendendo quei paesaggi.
Le svelo un segreto...ma non lo dica a nessuno (o quasi!) ho un mio enoturista preferito: l'Enoturista che viene da Roma e dintorni!
Con l'Enoturista "Romano" io parlo di tutto: delle cose belle e dei problemi di ogni giorno. Perché il mondo del Vino non è fatto solo di "snob" ma anche e soprattutto di gente vera che come in ogni mondo lavorativo, si confronta giornalmente contro mille difficoltà. E ripeto fino allo sfinimento di pretendere, quando si va al ristorante come in pizzeria, di trovare una florida ed adeguata lista dei vini del Lazio, che nulla hanno da invidiare a vini più " alla moda" come il Greco di Tufo o una Falanghina...li vogliamo paragonare ad un buon Colli Albani Superiore? Ad un buon Frascati? Ci vuole più orgoglio, più conoscenza e più sicurezza in noi stessi.
Ecco: l'Enoturismo serve anche a conoscere questi aspetti, a degustare i vini insieme al produttore, a confrontarsi e a crescere insieme. Un turismo "interattivo" che dà e riceve, passione.
Quante sono le aziende che hanno innovato in senso enoturistico?
Le aziende che si sono aperte all'enoturismo oggi nei Castelli Romani sono molte, ma si può fare di più. Ci vuole sinergia e cooperazione. L'Enoturismo è un'occasione di confronto e di crescita per il nostro territorio, non solo per noi aziende.
Quindi per Donnardea tutto procede nel verso giusto, senza alcun rischio?
Per chi conosce Donnardea, per chi sa del nostro impegno nell'accoglienza, nei progetti di educazione ambientale rivolti ai bambini dai 2 ai 10 anni, nel nostro lavoro di salvaguardia del territorio e delle specie protette, nella creazione e cura del parco a giardini all'interno di Donnardea...per chi ancora non ci conosce ma magari attraverso questo articolo sarà incuriosito a venirci a trovare...provate a pensare come si sente un'azienda come la nostra, a conduzione familiare, che ha fatto di questi luoghi il lavoro di una vita...sapere che a 500 mt da noi, tra pochi mesi, verrà costruito il più grande inceneritore d'Europa.
Ecco: qui decadono le nostre battaglie sul prezzo delle uve, sulla valorizzazione dei vini del territorio, dei panorami...
Decadono perché la costruzione di questo impianto è prevista a 500 mt da noi e a soli 20 km da Frascati e da Roma... Anni fa era stato proposto un impianto a Montalcino e più di "qualcuno" si è mosso per evitarlo ... Montalcino è Montalcino...i Castelli Romani, cosa sono?
Io personalmente vorrei la garanzia che l'impianto non inquinerà i prodotti agricoli, non provocherà danni di alcun genere, non vanificherà il lavoro di una vita, né il nostro e né quello in generale per i prodotti a km 0 (a cui i Romani sembrano essere molto interessati).
E i turisti verranno ancora?.
Ma io continuo a lavorare con la mia solita grinta ed impegno, lo faccio per i miei figli. Perché sogno per loro queste colline verdi di vigna, così come sono ora. Il loro futuro.
Facciamo enoturismo fin che si può, se continuiamo così, tra poco, di queste vigne...neanche l'ombra...