Sono ormai quasi 5 anni che il Consorzio SBCR gestisce per i 17 Comuni dell'Area Castelli Romani le attività e i progetti che fanno riferimento alla L.R.40/99 sulla programmazione integrata. Come tutte le storie che mettono in gioco la concreta capacità degli Enti locali a cooperare, a fare squadra, a fare come si dice sistema, il percorso non è stato scontato e tanto meno privo di difficoltà . Come sempre alla base c'è una norma che vuole sostenere i processi di cooperazione territoriale, che nei suoi intenti vorrebbe favorire quei progetti che investono le aree vaste e non i singoli comuni; sulla norma poi agiscono le volontà dei singoli, le capacità politiche e amministrative delle istituzioni, le relazioni più o meno forti, più o meno buone, che nel tempo si sono instaurate tra i partner, l'esistenza o meno di soggetti che operano da facilitatori, che tengono attiva la rete e gli scambi, che fanno continuamente percepire ai diversi soggetti cooperanti la "convenienza" di tale cooperazione.
Il Consorzio SBCR in questa circostanza si è assunto tale ruolo e credo lo porti avanti da anni egregiamente, destinando risorse e azioni a tutte quelle attività che favoriscono l'incontro e lo scambio tra i Comuni e questo sia attraverso le periodiche convocazioni dell'Assemblea dei Sindaci del Consorzio, sia attraverso l'attivazione dei Tavoli di concertazione più volte convocati su cultura ambiente e turismo secondo una logica di Laboratorio permanente che i Sindaci hanno approvato già nell'Agenda Strategica del dicembre del 2006.
Il progetto di Area licenziato a dicembre del 2007 e approvato dalla regione Lazio prevede lo sviluppo ai Castelli Romani di alcuni tra i tematismi indicati dalla legge e in particolare Le vie d'acqua, Le vie del sacro, Ville palazzi e residenze storiche. Su questo progetto cominciano ad arrivare oggi i primi finanziamenti.
Successivamente la Regione Lazio ha sollecitato le Aree già strutturate, quelle che avevano presentato progetti sui tematismi legati alle Antiche vie del Lazio, ad organizzarsi in forma più larga stipulando accordi intearea e a presentare progetti legati alla Via Francigena. Come forse non tutti sanno, la "Via Francigena" dal 1994, è stata dichiarata "Itinerario culturale del Consiglio d'Europa", assumendo, al pari del "Cammino di Santiago di Compostela", una dignità sovranazionale e, nel dicembre 2004, ha ricevuto la menzione ufficiale dalla "Segreteria Generale del Consiglio d'Europa" di: "Grande Itinerario Culturale Europeo". Su tale grande itinerario è possibile ricevere finanziamenti per progetti che ne valorizzino alcuni tratti. Il tratto di questo itinerario che L'Area dei Castelli Romani insieme a quella dei Monti Lepini vogliono far conoscere, attraverso un progetto di valorizzazione e messa in sicurezza, è organizzato in 7 tappe per una lunghezza totale di circa 1000 km; parte da Fossanova per arrivare a Roma; esso è parte della cosiddetta Francigena del Sud che da Roma arriva in Terra Santa, via Brindisi. Grazie alla collaborazione con L'Opera Romana Pellegrinaggi, fin dal 2010, questo tratto, sul quale oggi si sta lavorando e che è stato inaugurato il 4 ottobre '09 a Fossanova, verrà promosso tra i partecipanti al grande evento in preparazione per l'Anno Santo Giacobeo a Santiago de Compostela.
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1. Il primo anno Santo Compostelano venne dichiarato ed istituito nel 1126 da Papa Callisto II.
La festa di San Giacomo di Compostela ricorre il 25 luglio di ogni anno. L'anno in cui il 25 luglio, festa di San Giacomo, cade di domenica quell'anno viene dichiarato "Anno Santo Giacobeo" e la città di Santiago di Compostela si prepara ad ospitare un anno intenso e pieno d'iniziative.