Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Enogastronomia

AZIENDA INNOVAZIONE

Francesca Cardone Donati

La Cantina è ubicata a Colonna (il più piccolo dei Paesi dei Castelli Romani), nelle adiacenze della piazza principale. I vigneti sono coltivati nelle località Colle Mozzo, Quarticcioli e Pigno, piccoli appezzamenti per complessivi 5 ettari. L'area vitivinicola è quella delle Doc Colonna-Montecompatri, Frascati e Castelli Romani.
L'attività nasce nel 1950 con la famiglia Luigi Donati che produceva vino per le Osterie di Roma. Oggi, con la Cantina completamente ristrutturata e dotata di moderne tecnologie, di vasi vinari in acciaio inox e di botti in rovere per l'invecchiamento, l'opera continua grazie all'impegno quotidiano del dottor agronomo Pierluigi Donati (uno dei nipoti) e del coniuge, signora Francesca Cardone.
L'azienda è a produzione biologica (una delle prime nel Lazio ad ottenere la certificazione) e i controlli di qualità sono effettuati dalla AIAB-ICEA. I vigneti sono allevati a filari e le varietà di uve bianche comprendono i vitigni Malvasia di Candia, Malvasia Puntinata, Bombino, Trebbiano Toscano, mentre quelle ad uve rosse sono Montepulciano, Cesanese e Merlot.
Le tipologie dei vini prodotti sono le seguenti: Labicum Bianco Doc Colonna Superiore, Platea Bianco Doc Colonna Superiore, Labicum Rosso Igt Lazio, Platea Rosso Igt Lazio, Rubeo Rosato Igt Lazio, commercializzati soprattutto nei negozi di prodotti biologici della Capitale.
In Cantina troviamo il dottor Pierluigi. Intratteniamo con lui una cordiale "chiacchierata" sui temi e sui problemi vitivinicoli dei Castelli.
Ecco, in sintesi, il suo parere.
Per incrementare la qualità dei vini castellani si può prendere in considerazione la coltivazione di nuovi vitigni, ma solo per quelli di alcune regioni limitrofe come il Fiano e il Verdicchio. Non è il caso di prevedere l'implementazione di vitigni internazionali.
L'eventuale abbandono di vitigni autoctoni può ripercuotersi negativamente sul "marchio", anche se esistono realtà aziendali che con una innovazione "spinta" hanno aperto, almeno per la "curiosità" di alcuni committenti, nuovi canali di commercializzazione. Tutto ciò è in dipendenza della dimensione aziendale (di norma medio-grande) e del numero delle varietà di vini prodotti.
La "tipicità" del vino è un dato importante e va mantenuta, anche se esiste col passare del tempo una certa "evoluzione" che non deve, però, sconvolgere il prodotto finale.
L'Azienda Cardone Donati ha aderito alla "Strada dei Vini dei Castelli Romani": iniziativa conosciuta solo dagli addetti ai lavori, ma non dai consumatori. Così come è concepita non porta grandi benefici. Sarebbe opportuno, ad esempio, potenziare il flusso turistico di Roma verso i Castelli con attrezzati ed idonei punti di accoglienza.
Per il dottor Pierluigi un miglioramento organolettico dei vini non sempre significa un potenziamento della qualità di vita del viticoltore, almeno non nella immediatezza. Oggi i vini laziali sono notevolmente migliorati rispetto al passato, ma la Regione riscontra ancora, purtroppo, una fama non eccelsa sulla qualità dei vini.
Su questo poco roseo concetto finale ci congediamo, ringraziando il nostro interlocutore per la cortese disponibilità.

Per la rubrica Enogastronomia - Numero 91 maggio 2010