A trenta anni dalla morte e a novanta dalla nascita, in tutta Italia si festeggia Gianni Rodari. L'uomo dall'"orecchio acerbo", intellettuale, commentatore politico, giornalista, ma soprattutto uomo appassionato delle parole, maestro del raccontare. Attento e accorto educatore riesce a parlare ai bambini senza far pesare il suo ruolo, senza imporre morali prefabbricate, affidando al potere dell'immaginazione e della creatività la trasmissione di valori inalienabili, educando i bambini "non solo a dire la verità , ma ad avere la passione della verità ". Amava sostenere:"Vedere i bambini felici non ci può bastare. Dobbiamo vederli appassionati a ciò che fanno, a ciò che dicono, a ciò che vedono". "Le storie - l'abbiamo sentito affermare in più occasioni - non devono avere una morale prefabbricata; la morale, se c'è, deve emergere dal contesto narrativo, senza forzature e violenze al gusto di chi legge". Con lui la letteratura per l'infanzia in Italia fa il grande salto e la generazione che oggi ha dai 30 ai 40 anni è quella che per prima ha goduto delle sue favole, dei suoi racconti, dei suoi capovolgimenti all'insegna dell'utopia, dell'immaginazione irrefrenabile, della fantasia. A fianco a lui illustratori di genio da Munari ad Altan hanno contribuito a fare di Rodari e dei suoi libri un mito.
Il Consorzio delle Biblioteche dei Castelli Romani, conta tra le sue raccolte un gran numero di testi di Gianni Rodari, molti sono presenti a Lanuvio che ospita il Centro di Documentazione di letteratura per l'infanzia del Sistema Bibliotecario, ma molti altri sono ovunque, perchè non c'è biblioteca che si rispetti che si possa esimere dal presentare e proporre ai piccoli lettori in erba l'opera di Rodari. Non solo, sui i suoi libri e con i suoi libri sono stati progettati e realizzati una infinità di laboratori, attività di promozione, giochi, incontri per bambini e ragazzi. In occasione della doppia ricorrenza di quest'anno la Biblioteca/Centro di Documentazione di Lanuvio, in collaborazione con la Scuola Gianni Rodari, nata appunto 30 anni fa, hanno voluto rendere omaggio allo scrittore con una iniziativa che si è protratta dal 31 maggio all'8 giugno e che ha visto ancora una volta catturati adulti e bambini dalla poetica e dal fascino di questo scrittore. A fianco delle edizioni estere di Rodari, allestite dal Centro studi di Orvieto, presso la Scuola Elementare e ai tanti lavori che i bambini hanno dedicato al maestro, la biblioteca comunale ha organizzato, sempre presso la Scuola, la mostra dei libri di e su Rodari posseduti dalle biblioteche del Consorzio SBCR. Il piccolo catalogo, curato con professionalità e leggerezza da M.Grazia Forcina, bibliotecaria a Lanuvio, raccoglie e ordina i libri secondo i generi presenti negli scaffali delle biblioteche, facilitando in tal modo il reperimento di ogni singolo documento.
L'uomo con l'orecchio acerbo
Un giorno sul diretto Capranica-Viterbo
vidi salire un uomo con un orecchio acerbo.
Non era tanto giovane, anzi era maturato,
tutto, tranne l'orecchio, che acerbo era restato.
Cambiai subito posto per essergli vicino
e poter osservare il fenomeno per benino.
"Signore, - gli dissi - dunque lei ha una certa età :
di quell'orecchio verde che cosa se ne fa" ?
Rispose gentilmente: " Dica pure che son vecchio.
Di giovane mi è rimasto soltanto quest'orecchio.
E' un orecchio bambino, mi serve per capire
le cose che i grandi non stanno mai a sentire:
ascolto quel che dicono gli alberi, gli uccelli,
le nuvole che passano, i sassi, i ruscelli,
capisco anche i bambini quando dicono cose
che a un orecchio maturo sembrano misteriose."
Così disse il signore con un orecchio acerbo
quel giorno sul diretto Capranica - Viterbo.
« La scuola primaria "Gianni Rodari" di Campoleone-Lanuvio fu aperta nel settembre 1980 e raccolse gli alunni e le alunne di sette piccoli/piccolissimi plessi, quasi tutti pluriclasse, ubicati nelle campagne di Lanuvio. Una scuola tutta da progettare, un gruppo docente da formare, bambini/e diversi/e da far incontrare e amalgamare, senza omologare: una grande sfida per educatori che fino a quel momento avevano lavorato in modo abbastanza isolato. Rodari e la sua fiducia nel potenziale umano e creativo dei bambini (e degli adulti quando sanno mantenere un "orecchio acerbo"), fu un maestro fondamentale che incoraggiò a percorrere strade nuove, ad impostare le attività didattiche sotto il segno della ricerca, della fantasia, dell'approccio al reale curioso e non dogmatico. Per mesi la sua "Grammatica della Fantasia", capolavoro di didattica creativa, diventò la coperta di Linus di tutti/e. La proposta di intitolazione della scuola nacque così dal basso, dal corpo docente che vedeva in lui un modello a cui ispirarsi creativamente».