Vogliamo tornare sull'evento organizzato dalle biblioteche dei Castelli Romani che si sta svolgendo questi giorni, e vogliamo ritornare sul senso più profondo dell'iniziativa: le biblioteche dei Castelli romani si sentono dentro quel movimento di idee e progetti che crede nella forza propulsiva della cultura, che va affermando da anni, insieme a tanti altri soggetti, che la cultura è una risorsa e non una spesa, che si attiva per costruire reti, approfondire temi, ottimizzare risorse, offrire servizi, trovare soluzioni per farli funzionare, che cerca i modi e le forme per pesare sulle scelte dei decisori perché tali scelte non penalizzino, ma anzi esaltino la cultura e la conoscenza, la creatività e l'innovazione, in quanto strade obbligate della società contemporanea per uscire dalla crisi non solo economica che l'attraversa.
I termini cultura e sviluppo sono spesso accostati, nei media, negli interventi di economisti, sociologi, manager culturali...lo stesso Consorzio SBCR ha scelto come slogan di riferimento sul proprio sito istituzionale CULTURA&SVILUPPO, ma non vediamo coerenza tra tali assunti e le linee che a livello nazionale, regionale locale dovrebbero tradurre in azioni concrete, in politiche virtuose tale accostamento. Al contrario la scure del risparmio si abbatte proprio sulla cultura, sulla formazione, su tutti i servizi costruiti per sostenerle e ciò accade pure qui da noi e già ne possiamo avvertire gli effetti sui bilanci regionali e comunali. Proprio per questo vogliamo fa r sentire di nuovo più alta e più forte la voce delle biblioteche e ci auguriamo che a questa voce se ne aggiungano altre a dire che questo territorio in cui è sedimentata una civiltà e una cultura che lo rende unico può trovare alimento e forza al suo interno per sviluppare e proporsi al mondo in modo peculiare e non ripetibile.
A volume spinto. Le biblioteche si fanno sentire.
Per la rubrica
Editoriale
- Numero 95 ottobre 2010