Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Pepite

A volte un viaggio può cambiare la vita

Intervista a Daniela Ammanito

Cosa ti piace di più dei Castelli Romani?
Sicuramente l'aria che vi si respira e non soltanto nel senso stretto del termine. Trovo che tutta la zona dei Castelli Romani sia un angolo della regione "baciata dal Signore". Non c'è niente che non ci si possa trovare: la storia dalle più remote origini all'arte in tutte le sue sfaccettature, dal verde meraviglioso rappresentato in tutte le sue sfumature al grigio madreperlaceo delle acque dei laghi vulcanici, dalle antiche costruzioni dei borghi alla sofisticata modernità delle zone industriali di eccellenza. Quando ci si addentra nei boschi dei pratoni del Vivaro o nei giardini delle antiche ville romane si respira un'aria satura di profumi di ogni tipo e dopo un po' non se ne può più fare a meno. E se ci si affaccia dalle terrazze di Castel Gandolfo il panorama sul lago è qualcosa di indimenticabile, soprattutto in occasione dell'Angelus del Papa.


Ma i giovani cosa possono fare ai Castelli Romani?
Quando ero molto più giovane usavo incontrare il gruppo di amici in un posto stabilito, lungo il Corso Matteotti di Albano, che chiamavamo convenzionalmente "il muretto", proprio perché era un pezzetto di muro ben preciso del quale c'eravamo appropriati. Ogni gruppo aveva la sua parte ed il pomeriggio, specialmente nei fine settimana, tutto il lato della strada era pieno di gioventù che si riuniva per accordarsi su qualche programma o semplicemente per chiacchierare. Ci si vedeva specialmente nelle case di qualcuno di noi e se c'era il caminetto, nei periodi invernali, mangiavamo le caldarroste, le salsicce alla brace e via dicendo. In occasioni speciali si organizzavano feste ed ognuno dava il proprio contributo: dal disk jockey, al rinfresco, all'addobbo dei locali, agli inviti ecc. ecc. Erano le nostre feste e ci divertivamo sia prima nell'organizzarle, che durante la serata stessa. Devo dire che questo aspetto manca nelle città, è un tipo di affiatamento che difficilmente si riesce a mantenere anche nei singoli rioni.
Oggi si va più spesso nei locali pubblici che non mancano e che offrono un'ampia scelta, poi si organizzano le notti bianche, divertentissime, in cui si conosce un aspetto diverso delle persone e che si affiancano alle sagre tradizionali che richiamano, ormai, più gente da fuori che cittadini dei singoli paesi. Ma l'appuntamento immancabile per ogni "castellano d.o.c." è senza dubbio l'Infiorata di Genzano, dove arte, cultura e religiosità si fondono in un tappeto di petali di fiori magistralmente utilizzati per creare immagini molto suggestive.


Quali sono i monumenti che più ti piacciono dei Castelli Romani?
Sicuramente le Chiese. Ce ne sono un'infinità e sono tutte una più bella dell'altra. Quando dovevo decidere dove sposarmi ho avuto modo di visitarne parecchie e devo dire che la scelta non è stata affatto facile. Poi ho optato per la chiesa di San Pietro in Albano perché mi ha affascinato la sua storia: è stata ricava da un grande ambiente delle terme romane fatte costruire da un imperatore romano e ne conserva tutto il fascino di quel tipo di tecnica edilizia. Per non parlare della pregevole fattura del campanile romanico che domina il centro di Albano. Ma altre chiese sono ugualmente belle: ricordo la piccola chiesa della Rotonda, con degli splendidi mosaici all'interno. All'epoca, quando frequentavo l'Istituto San Giuseppe, le suore ci facevano raggiungere l'interno della chiesa attraverso un sottopassaggio che collegava l'istituto alla cappella. Era veramente suggestivo e ricordo ancora l'odore di muffa che cresceva sulle pareti di quel passaggio misterioso.


Tu sei un'appassionata di gastronomia. Ti piace la cucina dei Castelli Romani?
A chi non piace.. per saperlo basta restare una volta bloccati nel traffico dei visitatori che rientrano alle proprie abitazioni dopo una giornata trascorsa a mangiare la porchetta alle fraschette, o i funghi e la cacciagione nei buonissimi e caratteristici ristoranti di tutta la zona. Per non parlare del vino.. Quando ricevo degli amici a casa e cucino per loro, si accorgono subito della provenienza della mia cucina. Non si può dimenticare il broccolo fritto o la porchetta di Ariccia. A proposito di Ariccia, trovo che sia quello che tra tutti i paesi dei Castelli ha conservato maggiormente la sua identità, con il suo famoso Ponte ed il bellissimo Castello Chigi, la fontana del Bernini ed i vicoli impossibili da attraversare con la macchina.. ma sono belli così.
Tu sei una scrittrice che ha viaggiato molto anche per lavoro. Ci parli un po' del tuo romanzo "Sulle sponde del lago delle stelle" e del perché lo hai scritto? A volte un viaggio può cambiare una vita. E' successo a me qualche anno fa quando mi recai in Africa ed ebbi l'opportunità di viverla non da turista ma da protagonista.
Ho scritto questo libro per far conoscere, così come l'ho vissuta io, una terra splendida e selvaggia vittima e carnefice di se stessa ma inspiegabilmente affascinante. E' un romanzo ambientato in Malawi in cui i personaggi vivono una storia d'amore e di avventura, nel tentativo di salvare una Missione, imbattendosi nei vari aspetti di questo meraviglioso e contraddittorio paese. Il titolo "Sulle sponde del lago delle stelle" si ispira al lago Nyassa o Malawi così chiamato da Livingstone quando risalì lo Zambesi e si trovò in questa immensa massa d'acqua: infatti le sue acque limpide riflettevano ogni raggio di sole o di luna, ogni scintillio proveniente dall'alto come fossero tante piccole stelle. L'opera ha ricevuto una Menzione d'Onore all'edizione 2010 del Premio Penna d'Autore di Torino. Lo scopo di questo libro è anche quello di raccogliere dei fondi da donare ad alcune associazioni che aiutano direttamente, senza intermediari, i bambini africani a studiare e dunque a costruirsi un proprio futuro.


Quindi hai visto molti posti meravigliosi. Che ci puoi dire riguardo al tuo ritornare a casa ai Castelli Romani?
Di posti splendidi al mondo ce ne sono tantissimi e mi auguro di continuare a vederne ancora: ma nessuno, a mio avviso, raccoglie in sé contemporaneamente tutti gli aspetti diversi e ugualmente affascinanti di cui parlavo prima. Un luogo può colpire più o meno ma sono le situazioni in cui si visitano questi luoghi a fare la differenza, molto spesso. Quando si parla di "casa" dove stabilirsi trovo che non potrei vivere in nessun altro luogo perché nessuno è paragonabile alla bellezza poliedrica dei Castelli Romani.

Per la rubrica Pepite - Numero 96 novembre 2010