RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Turismo e Innovazione

Nemi si fa “Albergo diffuso”

Con questo articolo di Fabio Pacchiele, Vivavoce ospita il resoconto di un'esperienza in atto singolare e ancora minoritaria nel panorama dell'accoglienza turistica dei Castelli Romani. Le esperienze di "albergo diffuso" già nate da alcuni anni in Italia, rappresentano senz'altro una specificità del nostro Paese caratterizzato da una numerosa presenza di piccoli centri e borghi di grande pregio culturale e artistico. Siamo convinti che la formula si adatti benissimo anche alla realtà dei Castelli Romani e le riflessioni in merito che ci offre Fabio Pacchiele crediamo siano uno stimolo interessante per tutta la filiera dell'accoglienza dei Castelli Romani; esse per molti versi vanno nella direzione indicata nell'Agenda strategica del Consorzio SBCR, sulla quale i Comuni stanno lavorando da alcuni anni anche come Area di Programmazione Integrata (Cultura Ambiente Tursimo L.R. 40/99)

L' albergo diffuso costituisce un nuovo modello di ospitalità: "un pò casa e un po' albergo", ideale per chi non ama i soggiorni negli hotel tradizionali ed è interessato invece a soggiornare in un contesto urbano di pregio, senza però rinunciare ai comfort e ai servizi alberghieri tradizionali (accoglienza, assistenza, ristorazione, spazi comuni per gli ospiti, ecc.), alloggiando in appartamenti o stanze dislocate in punti diversi di un borgo o di un centro storico, ma che non distino oltre 200 mt. dallo stabile dove si trovano la reception, l'area ristoro e gli ambienti comuni.
Questa formula turistica nasce con l'intento di valorizzare borghi e centri storici di interesse artistico, architettonico, culturale o paesaggistico, che possono così rilanciare la propria immagine, recuperare e valorizzare il patrimonio edilizio esistente e incrementare la propria capacità turistico-ricettiva, senza intaccare l'integrità del territorio con nuove costruzioni impattanti sull'assetto urbano.
Le stanze o gli appartamenti dell'albergo diffuso, infatti, sono abitazioni tipiche, spesso recuperate all'abbandono o all'incuria, ristrutturate e ammobiliate in modo tale da coniugare i comfort dei servizi tipici dell'albergo tradizionale con l'autenticità della proposta del soggiorno. Ciò permette al turista di vivere a contatto con i residenti, sentirsi parte del paese, condividerne costumi e tradizioni, in modo che, più che ospite di un albergo, il cliente si senta per qualche giorno un vero cittadino del borgo.
Molteplici sono gli obiettivi che si associano alla nascita di un albergo diffuso:
- sviluppare un prodotto turistico di qualità, espressione del territorio e della cultura locale, senza generare impatti negativi, quali per esempio nuova cementificazione.
- facilitare il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio e storico a scopi turistici;
- promuovere la conoscenza di destinazioni di valore storico e ambientale, in linea con un´operazione di diversificazione dell´offerta e in sintonia con la domanda;
- promuovere la cultura dell'accoglienza, i prodotti locali, la cultura del luogo e la cucina tradizionale;
- incrementare forme di turismo sostenibile nel borgo;
- contribuire a frenare lo spopolmen-
to del centro storico.
Con il desiderio di perseguire questi stessi obiettivi, e con l'intento di inserirsi in quella tendenza generale di evoluzione del mercato turistico che vede una sempre maggiore domanda da parte di turisti nazionali e internazionali, intenzionati a conoscere i luoghi nella loro autenticità, nel Comune di Nemi sta nascendo l'"Albergo diffuso Specchio di Diana".
Il centro storico del Comune di Nemi, infatti, ben si adatta ad accogliere la nascita e la diffusione di un albergo diffuso: a soli 20 Km. da Roma, il piccolo borgo è completamente immerso nel Parco dei Castelli Romani, in un territorio dalla forte valenza turistica, con numerose attrattive paesaggistiche, naturali, storiche e artistiche. La buona disponibilità di immobili può garantire l'ulteriore sviluppo dell'attività, senza ricorrere alla costruzione di nuove unità abitative, bensì salvaguardando e valorizzando il patrimonio esistente. Il borgo è realtà viva e animata, dotata di tutti i servizi di base (passeggiata, negozi tipici, farmacia, edicola, bar e ristoranti, chiesa), caratterizzata da un numero di abitanti e di attività tali da garantire agli ospiti la possibilità di avviare relazioni e instaurare rapporti interpersonali con i residenti. La funzione dell'albergo diffuso quindi, non è soltanto quella di struttura ricettiva, bensì di una struttura capace di creare nell'ospite un rapporto emozionale e coinvolgente con il luogo che lo ospita, offrendogli l'opportunità di conoscerne la storia, la cultura, le peculiarità, vivendoli da dentro, come se fosse un residente temporaneo e non solo come un turista-visitatore.
La "Locanda Specchio di Diana", in collaborazione con il Comune di Nemi e con l'incubatore d'impresa "BIC Lazio", sta dando vita all'"Albergo diffuso Specchio di Diana" nel borgo di Nemi, nella convinzione che questa formula di ricettività diffusa possa rappresentare un'ottima opportunità per il paese intero di cavalcare i nuovi trend della domanda turistica, sperimentando e proponendo al mercato la propria ospitalità, la propria cultura, il proprio folklore, le proprie bellezze naturali e paesaggistiche, i suoi prodotti tipici, puntando su alti standard di qualità e di servizio.
La disponibilità attuale della struttura è di 8 unità tra camere, suite e piccoli appartamentini, dislocati tutti nel raggio di circa 100 mt. dal nucleo centrale, posto lungo il Corso principale del paese, dove si trova la Reception, il Bar e il Ristorante.
Le camere nascono dall'opera di ristrutturazione e riconversione di vecchi appartamenti e locali, sparsi tra le vie e i vicoli dell'antico borgo, appartenuti in passato ai vecchi abitanti del luogo. Di queste genti e delle loro dimore si è voluta conservare la memoria e per questo motivo nell'opera di ristrutturazione si sono voluti rispettare la struttura e lo stile originari, esaltandone gli elementi artistici e architettonici più caratteristici, come l'antico muro portante con pietre a vista, il soffitto a travi di legno, il caminetto in pietra, la parete naturale in roccia vulcanica. I nomi stessi delle camere evocano le caratteristiche proprie o del luogo: "Il Rifugio", "Pietra Antica", "Il Vulcano", "Le tre lune", "Borgo Antico", "Lo Specchio di Diana", "Il Castello", "Il giardino di Diana": alloggi che offrono ai propri ospiti comfort, relax e romanticismo, in un ambiente autentico dal sapore locale. L'"Albergo diffuso Specchio di Diana" vuole rappresentare una filosofia dell'ospitalità e dello sviluppo turistico del territorio, un modello di sviluppo sostenibile attento alla cultura dei luoghi ma aperto anche alle innovazioni, poiché crede che il progetto di valorizzazione di un territorio sia il frutto di un equilibrio tra rispetto dell'identità e delle caratteristiche del territorio e rispetto delle esigenze della domanda.
La speranza di chi vi scrive è che la nascita dell'albergo diffuso possa costituire il volano per un rilancio di tutto il paese e della sua comunità, che con esso nasca e si sviluppi un nuovo modello di sviluppo turistico del territorio: un sistema integrato di offerta turistica, dove tutti gli operatori economici, i cittadini, le associazioni, l'amministrazione pubblica, si aprano ad un rapporto di forte integrazione e collaborazione, dove si sviluppi un senso di fiducia tra gli attori e una convergenza di interessi, dove tutti agiscano verso lo scopo comune dello sviluppo locale, col fine di ottenere quel rilancio economico e culturale, che passa dal turismo alla pianificazione urbana e commerciale, alla viabilità, alla sicurezza e a vantaggio di tutta la comunità.
L'albergo diffuso costituisce allora, non solo una nuova forma di ospitalità ma anche un modello di sviluppo turistico del territorio.

Per la rubrica Turismo e Innovazione - Numero 98 febbraio 2011