Ormai è fatta! Non la "Strada" ma la separazione. La "fuoriuscita" è stata deliberata!
Il Messaggero, in data 30 novembre 2010, con un articolo a firma Luigi Jovino titola: "Strada dei vini, il Frascati se ne va". E nell'occhiello riporta: "Il Consorzio doc ha deliberato l'uscita. Preferiamo promuoverci da soli".
L'articolo prosegue con le dichiarazioni del Presidente del Consorzio e del Presidente della "Strada dei Vini".
"Piuttosto che aderire - afferma il Presidente del Consorzio tutela vini Frascati doc - ad associazioni autoreferenziali faremo tutto da soli e costruiremo il vicolo del Frascati ".
Ribatte il Presidente della Strada dei Vini dei Castelli Romani: "E' una scelta contraddittoria e sbagliata. Il Consorzio critica le associazioni autoreferenziali e pensa di costruirne una autarchica. Non si può uscire dalla Strada nel momento in cui la struttura comincia ad operare e a ricevere dei finanziamenti ".
Il lettore, a questo punto, si domanderà chi dei due Organismi ha ragione. Pur non conoscendo nei dettagli l'intera faccenda, crediamo (è la nostra personale opinione) che entrambi non possano vantarsi di averla. Siamo convinti che quanto sia accaduto non potrà che nuocere alla viticoltura e all'enologia, non solo dell'area doc Frascati ma dell'intero territorio dei Castelli Romani.
L'Ente "Strada" sino ad ora si è limitato, almeno così ci risulta, alla stampa di alcuni depliant con evidenziate una decina di aziende vitivinicole castellane, dedite a organizzare merende e a volte minicorsi di degustazione, e a poche altre cose. Colpa della mancanza di adeguati fondi, o di idee e iniziative? Mah!
Molte aziende "innovazione" dei Castelli Romani da noi intervistate e associate alla "Strada dei Vini" hanno definito la stessa, come già riportato sulla nostra Rivista, un "contenitore vuoto".
Notiamo, inoltre, una curiosa coincidenza. Nello stesso momento in cui il Consorzio Tutela Denominazione Frascati delibera l'uscita dalla "Strada", il Presidente della medesima dichiara che sono in arrivo dei finanziamenti, senza fare cenno, però, all'ammontare degli stessi e a come saranno utilizzati.
In altri termini non si rendono note quali sono le opere già programmate (se tali sono) che usufruiranno dei fondi disponibili.
D'altra parte non possiamo non costatare un'antinomia tra quanto dichiaratoci dal Presidente del Consorzio Tutela Denominazione Frascati in una recente intervista, pubblicata sul n. 97 di Vivavoce, circa la "indispensabilità " di fare "sistema" e la delibera di uscita dalla "Strada".
E consentiteci di dirla tutta sino in fondo! Passare, poi, dalla "Strada" dei vini al "vicolo", ci sembra abbastanza riduttivo e ci preoccupa un certo ritorno al "campanilismo".
Su Vivavoce n. 60 (marzo 2007) a proposito di "Strada dei Vini dei Castelli Romani" scrivevamo: "Desideriamo ricordare che l'iniziativa si chiama Strada dei Vini e non Strade (oggi leggi vicoli)... Può sembrare un gioco di parole, ma no lo è. Cerchiamo di non ricreare, inconsapevolmente, i presupposti al ritorno di atavici campanilismi ".
"La valorizzazione deve (lo rileviamo) interessare da subito e nella stessa maniera tutto il territorio dei vini castellani. L'itinerario di raccordo delle varie zone va ideato e realizzato immediatamente e ancor prima di quello dettagliato riguardante la singola doc. Ovviamente ogni vino doc manterrà le sue peculiarità ; tali distinzioni vanno potenziate per assicurare vitalità ad una gamma assai ricca ed articolata di sapori. Occorrerà , però, parallelamente, rinunciare alle gelosie locali ed esprimere in un'unica iniziativa ben coordinata le potenzialità agrituristiche, enogastronomiche e culturali dell'intero territorio castellano".
Esprimevamo un nostro modesto parere, a quanto pare non condiviso. Pazienza! Nel frattempo, anche se i motivi sono molteplici, continua l'estirpazione dei vigneti.