Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Enogastronomia

AZIENDA INNOVAZIONE

Vignaioli dal 1870

L'Azienda Vinicola De Sanctis Luigi & Figli è situata nel Comune di Frascati, in Via di Pietraporzia.
"Vignaioli dal 1870" è la scritta riportata nello Stemma Aziendale e questo la dice lunga sull'esperienza e sulla passione vitivinicola della famiglia De Sanctis.
In azienda troviamo il signor Luigi. E' in abiti da lavoro con tanto di stivali.
Siamo "costretti" anche noi a calzarli e a seguirlo tra i filari del vigneto.
Tutto intorno fervono lavori importanti, quali l'edificazione della Cantina di vinificazione e conservazione con annessi uffici e sala degustazione vini.
Ogni cosa sarà pronta per la vendemmia 2011. Il vigneto ha una superficie di circa 10 ettari ed è composto dai vitigni Malvasia puntinata, Malvasia di Candia,Trebbiano toscano, etc., quelli per intenderci che entrano nella costituzione della doc Frascati, e dal vitigno a bacca rossa Cabernet Franc. L'Azienda è a produzione biologica.
La Cantina, una volta ultimata, avrà una capacità ricettiva di circa Hl. 1.000.
Luigi De Sanctis risponde con gentilezza, competenza e passione alle nostre domande.

Al fine di accrescere la qualità dei vini è utile prevedere l'implementazione di nuovi vitigni?
Assolutamente sì. Necessita concepire una viticoltura che si dimostri al passo con i tempi. Trincerarsi dietro il vitigno "preistorico" e non pensare a quello che il consumatore desidera, è una follia. La tradizione va "sposata" con modelli nuovi, anche se il passato non va calpestato ma è opportuno interpretarlo in senso moderno.

 

Che tipo di ripercussioni ha su un "marchio" aziendale un eventuale abbandono di vitigni autoctoni a fronte di un'implementazione di altri vitigni?
Positiva. E' chiaro che bisogna mantenere negli uvaggi una base "nobile", legata alla tradizione e al territorio per "spaziare", poi, nell'intero campo viticolo in base alle esigenze del mercato.


Le aziende che hanno innovato hanno aperto nuovi canali di commercializzazione?
Sì, sicuramente! Anche se va osservato che ogni azienda si tiene ben stretto lo spazio che faticosamente è riuscito a trovare. In altri termini intendo dire che non si fa "sistema" perché non esiste, a mio parere, un'azienda leader che può essere presa come riferimento ed esempio da tutte le altre.

 

Tali cambiamenti come vengono accolti dai committenti (locali/nazionali/esteri)?
Positivamente se si riesce a trasmettere loro il messaggio del valore aggiunto. In caso contrario si rischia di alimentare un sistema già abbastanza caotico e che può causare notevoli perplessità di scelta sia nei committenti e sia nei consumatori.

 

Quale è la dimensione media delle aziende che hanno innovato?
Sono aziende con una superficie di circa 10-15 ettari. Quelle di dimensioni maggiori hanno (salvo eccezioni) una filosofia diversa, poiché per la commercializzazione dei loro prodotti si rivolgono principalmente alla grande distribuzione, che costituisce, però, un grosso problema: abbattimento notevole del prezzo del vino e pagamenti molto dilazionati.

Quante sono?
Con molta probabilità possiamo parlare del 25- 30% circa.

 

La "tipicità" del prodotto (vino) è un dato essenziale? Va mantenuta e meglio definita? E come?
Si, è un dato essenziale. Occorre che il sistema la interpreti attraverso il disciplinare di produzione in modo nuovo, anche con l'ausilio di dinamiche diverse, ma sempre in forma oggettiva rispetto alla realtà del comprensorio castellano.

 

Quali prospettive può fornire a tutto il comparto vitivinicolo la "Strada dei Vini dei Castelli Romani" ed è una iniziativa sufficientemente conosciuta a cui, comunque, è bene aderire?
La "Strada" non è sufficientemente conosciuta soprattutto per le innate potenzialità che presenta. E' auspicabile una maggiore adesione da parte delle aziende viticole dei Castelli Romani, ma nello stesso tempo l'Ente Strada dovrebbe fornire a tutti gli operatori interessati adeguati imput di funzionalità e di risoluzione delle problematiche esistenti nel sistema.

 

Il marketing territoriale e l'e-commerce sono operazioni da sviluppare e coordinare? E come?
Certamente sì. E' importante creare una specifica identità del prodotto che s'intende commercializzare. Esistono a tal proposito alcuni esempi nel campo degli oli extra vergini d'oliva, che vanno ovviamente adattati al settore enologico e perfezionati.

Un miglioramento organolettico dei vini dei Castelli Romani può convivere con una migliore qualità di vita del viticoltore? E come?
Direi di sì, anche se l'unico vero miglioramento è la risposta positiva del mercato. Tutte le sigle (doc, docg, dop, etc.) che attestano la qualità del prodotto vanno bene, a patto che non si entri in un meccanismo eccessivamente burocratico e costoso.

Ringraziamo il nostro interlocutore per le idee nette, chiare, che ha espresso in modo preciso e soprattutto perché con il quotidiano e specifico lavoro aziendale che svolge (insieme con i figli) dimostra capacità, determinazione e coraggio nell'investire in un settore che è in forte crisi.

 


 

ENOPILLOLE

FATTORI CHE INFLUENZANO LA MATURAZIONE DELL'UVA
- Latitudine e altitudine
- Esposizione del vigneto
- Natura del terreno
- Portinnesto
- Età del vigneto e sistema di allevamento
- Andamento stagionale
- Accidenti meteorologici
- Attacchi parassitari

CONTROLLO DELLA MATURAZIONE DELL'UVA
- Acini dello stesso grappolo
- Grappoli dello stesso ceppo
- Grappoli di ceppi diversi

 


 

BIBLIOGRAFIA
G. e S. De Angelis, Crea il tuo vino, Enohobby editrice, Roma.
Quaderni di enologia: Come è questo vino? Degustiamolo insieme, Enopanorama, Enoclub Castelli Strade e Vini, 2007.

Per la rubrica Enogastronomia - Numero 100 aprile 2011