Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Enogastronomia

GIOVANI: abuso alcolico e prevenzione delle malattie

Il Comune di Grottaferrata in collaborazione con il Liceo Scientifico Statale "Bruno Touschek" di Grottaferrata, ha promosso nei mesi scorsi una serie d'incontri tra gli studenti delle classi V e IV e il prof. Claudio Puoti, primario della Divisione di Medicina Epatologica dell'Ospedale di Marino, sulla prevenzione dell'abuso alcolico e sulla trasmissione delle epatiti virali. "Gli incontri si inseriscono all'interno della programmazione dell'Amministrazione e sono finalizzati alla promozione della salute. Vogliono parlare ai giovani - afferma l'Assessore Elmo - L'obiettivo è quello, senza alcun intento di stigmatizzazione e paternalismo, di facilitare che le scelte di uno stile di vita piuttosto che un altro possano partire da un bagaglio certo di consapevolezza e di conoscenza ...." "L'iniziativa del Comune di Grottaferrata è di grande importanza e di notevole rilievo sociale - aggiunge il Prof. Puoti - in quanto l'abuso alcolico fra i giovani sta diventando una vera e propria piaga, con grave impatto in termini di salute, di mortalità, di costi economici."
"... Solo una informazione obiettiva, sobria, serena ed adeguata allo stile e al pensiero giovanile può in qualche modo incidere positivamente su alcune abitudini giovanili, spesso foriere di malattia ..."
Dietro invito del Comune ho partecipato al primo incontro programmato. Il Professor Claudio Puoti si è intrattenuto sul tema, in modo magistrale, per circa un'ora e mezza, con l'intento di non imporre nulla ai ragazzi, ma di lasciarli liberi di riflettere e di decidere in modo consapevole su una questione delicatissima, come quella dell'abuso alcolico.
Durante l'intervento del Professore, alcune diapositive hanno illustrato temi scabrosi, con un messaggio efficace senza impressionare in maniera eccessiva gli alunni che assistevano. Nel corso della relazione è stato proposto anche un test europeo, cui i ragazzi hanno risposto per iscritto e in modo anonimo. Il test si basava sulla quantità, eventuale, di tasso alcolico assunto giornalmente o settimanalmente.
Tutto bene. Da parte nostra ci auguriamo che incontri di questo tipo possano essere sempre più numerosi ed estesi anche a tutti gli altri istituti scolastici. Desideriamo, tuttavia, fare alcune considerazioni e riflessioni. Nella prolusione all'incontro fatta dal Dirigente Scolastico, è menzionato come esempio di bevanda alcolica il vino (solo il vino), mentre nell'intervento successivo dell'epatologo si usa esclusivamente il termine alcol, senza citare specifiche bevande, tanto è vero che nella fase preliminare della compilazione del test alcuni ragazzi chiedono se la birra sia da considerare una bevanda alcolica. La risposta che ricevono è, ovviamente, affermativa. E qui è il punto! Eliminiamo subito con estrema chiarezza equivoci di interpretazione: l'abuso va sempre combattuto! Tanto è vero che in uno degli ultimi numeri della rivista, abbiamo accennato all'eventuale abuso cui potremmo incorrere nel mangiare frutta e verdura, seguendo il messaggio del "tanto", cioè il consiglio che spesso ci è proposto, dai vari mezzi di comunicazione, di mangiarne una gran quantità (non la giusta quantità). Dobbiamo, però, intenderci bene sulla giusta quantità, soprattutto quando parliamo di bevande alcoliche. Mettere sullo stesso piano, consapevolmente o non e con modi solo in parte espliciti, birra, vino, superalcolici, secondo noi non contribuisce ad una completa chiarezza sull'abuso alcolico. Sarebbe opportuno fare una distinzione tra bevande alcoliche, consigliarne per ognuna gli opportuni approcci e non parlare solo di quantità, ma anche di modalità. L'educazione a bere bene non dovrebbe passare solo attraverso messaggi negativi e/o di proibizionismo (non è il caso dell'incontro scolastico sopra citato), ma anche su una migliore conoscenza delle stesse bevande alcoliche. Il vino è sì una bevanda alcolica ma può essere considerato anche un alimento (certo non indispensabile) e consumarne uno o due bicchieri, durante i pasti, non produce effetti negativi (parliamo di consumatori sani e che non accusano, quindi, patologie di varia natura). Anzi può generare effetti positivi (come è ormai attestato dalla stessa medicina). Tutto questo, però, non è ancora sufficiente! Ci spieghiamo meglio con alcuni esempi. Se beviamo uno o due bicchieri di vino a digiuno, la quantità è sempre modica ma gli effetti sul nostro organismo alla fine possono essere negativi. La birra è una bevanda di norma con una gradazione alcolica bassa, 4,5 - 5,5 (esistono in commercio anche birre che superano i 7 gradi) e questo potrebbe indurre a berne una quantità elevata perché l'alcol non si "sente", se non dopo un periodo abbastanza lungo. Che cosa vogliamo dire in definitiva? Desidereremmo che oltre a combattere gli abusi (come è indispensabile) si indicassero anche le giuste regole di avvicinamento alle bevande alcoliche. E senza demonizzare nulla neanche i super alcolici, come nel caso di un bicchierino bevuto di tanto in tanto a fine pasto. Un bicchierino di super alcolico bevuto, invece, tutti i giorni, la mattina a digiuno e per lunghi periodi, è sì una quantità modica giornaliera ma che potrebbe portare in un ciclo di medio - lungo termine a risultati non positivi per l'organismo. Un altro messaggio che dovremmo fornire ai giovani è che per divertirsi non c'è solo la discoteca (che non va comunque demonizzata) con i "rischi" consapevoli o non di bere cocktail micidiali da "sballo", ma che esistono anche tante altre scelte per "godersi" la vita. Temi, questi ultimi, che ci limitiamo solo ad accennare, perché sono di natura sociologica e, quindi, non rientrano nella sfera delle nostre specifiche competenze né fanno parte degli argomenti di una rubrica di enogastronomia.

 


ENOPILLOLE
TRAVASO DEI VINI

Man mano che la fermentazione alcolica rallenta, si raccoglie sul fondo del recipiente il deposito feccioso che è costituito da:
frammenti di bucce e di raspi;
vinaccioli;
mucillagini, gomme, etc.;
fermenti e batteri vivi e morti, muffe;
cristalli di tartrati e di bitartrati;
sostanze coloranti insolubili.
Il prolungarsi del contatto del deposito feccioso con il vino costituisce un pericolo di alterazione del sapore, dell'odore e della sanità del prodotto stesso ed ecco motivata la necessità del travaso.

COLMATURE
Il vino è soggetto a cali di volume per i seguenti motivi: rallentamento e cessazione della produzione di anidride carbonica; raffreddamento della massa con successiva contrazione del volume;
travasi; trattamenti di chiarificazione, refrigerazione, filtrazione, etc.;
evaporazione dovuta alla temperatura e alla ventilazione dell'ambiente.
Al fine di evitare inconvenienti provocati dal contatto aria-vino, a causa dei cali di volume, si esegue con periodicità la colmatura dei recipienti con vino, o si riempiono i vuoti con gas inerti o antisettici, etc.

 


BIBLIOGRAFIA
G. e S. De Angelis, Crea il tuo vino, Enohobby editrice, Roma.
Quaderni di enologia: Come è questo vino? Degustiamolo insieme, Enopanorama, Enoclub Castelli Strade e Vini, 2007.

 

Per la rubrica Enogastronomia - Numero 101 maggio 2011