Marco Lodoli, Il rosso e il blu. Cuori ed errori nella scuola italiana, Torino, Einaudi, 2009.
«Un giorno ho detto in classe: "Scrivete sul quaderno questi titoli di romanzi, per chi quest'estate avesse voglia di leggere qualcosa di interessante", e quasi tutti i miei alunni hanno preso il telefonino. "Dico, scrivete questi titoli", e una simpatica ragazza di Tor Bella Monaca ha replicato seria seria: "Li sto scrivendo al cellulare così stanno al sicuro"».
Marco Lodoli racconta in questo libro le sue quotidiane giornate a contatto con allievi dai quattordici ai diciotto anni. Lui, insegnante giovane, si scontra con il difficile ma appassionante mestiere di insegnante. Mette così in evidenza "cuori ed errori della scuola italiana": dall'esame di maturità al bullismo, dalle gite scolastiche al problema della droga, dall'angoscia degli studenti per il futuro, al loro legame con il professore.
Molti sono gli aspetti di cui Lodoli si occupa come il disinteresse da parte di molti studenti per la politica, la storia, l'arte, di contro al grande interesse per il presente che Lodoli definisce una "dittatura" costituita dalla moda e dalla globalizzazione. Errore nella scuola italiana, la presenza di insegnanti non molto giovani, conseguenza del fatto che gli insegnanti giovani per anni sono precari, insegnano per pochi mesi e, se sono fortunati, per altri pochi mesi in scuole diverse. L'insegnante giovane di ruolo è una realtà difficile da realizzarsi.
Di questi errori nella scuola italiana non avrebbe senso parlare, se dietro di essi non ci fossero i tanti lati positivi che si possono instaurare tra un insegnante ed un allievo e la passione degli insegnanti a svolgere il loro mestiere, quelli che Lodoli definisce i "cuori".