Ricordo bene ancora oggi, il luogo sacro che rappresentava la biblioteca comunale quando da ragazzina facevo i miei primi passi nel mondo dei grandi: l'obbligo del silenzio, scaffali saturi d libri, il timbro, l'odore particolare che solo i libri usati emanano. Certo i ragazzi di oggi, non riconosceranno queste sensazioni e dunque tocca a noi, far si che questi luoghi non vengano né dimenticati né soppressi, in nome del cosiddetto progresso. La lettura di un libro, in un luogo dedicato,non può essere una cosa che un popolo civile non annoveri nelle attività sociali.
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Festival delle Biblioteche
- Numero 112 settembre 2012