Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cinema

Pupi Avati e le ville Tuscolane: Il figlio più piccolo (2010)

"Villa Tuscolana e Villa Parisi diventano il quartier generale della corrotta Baietti Holding nel film di Avati sul malcostume del paese in cui viviamo"

Capitolo conclusivo della "trilogia dei padri", dopo La cena per farli conoscere (2006) e Il papà di Giovanna (2008), Il figlio più piccolo è la storia del meschino imprenditore Luciano Baietti (Christian De Sica, qui al primo importante ruolo non solo comico) e della sua holding, prosperata grazie a bilanci truccati, tangenti e numerose connivenze economiche e politiche.
Ispirandosi alla grande tradizione della "commedia all'italiana", Avati dipinge un affresco satirico sulla cosiddetta finanza creativa, ma soprattutto sulla volgarità e l'amoralità dell'Italia contemporanea. Baietti infatti, pur di raggiungere il successo e il benessere, non ha esitato ad abbandonare sull'altare la moglie Fiamma (Laura Morante) e i due figli piccoli per sparire con i soldi e le proprietà di lei. Ora, molti anni dopo, la holding che ha creato è sull'orlo del fallimento. Serve al più presto qualcuno su cui scaricare pesanti responsabilità. Su consiglio del socio, il finanziere senza scrupoli Sergio Bollino (Luca Zingaretti), la scelta cade sul figlio più piccolo di Baietti, l'ingenuo Baldo (l'esordiente Nicola Nocella), con il quale il padre non ha più rapporti da anni...
L'intento di mostrare lo squallore e il malcostume dell'odierna classe dirigente italiana, utilizzando le modalità della commedia di denuncia, è però riuscito solo parzialmente al prolifico regista bolognese. Nuoce in particolare al film una sceneggiatura non sempre chiara in tutti gli snodi narrativi e l'accentuazione del lato grottesco di situazioni e personaggi, sempre un po' troppo sopra le righe, soprattutto nella seconda parte, risulta poco credibile e sminuisce inevitabilmente la carica polemica che il film poteva avere.
Villa Tuscolana o Rufinella, oggi Grand Hotel Villa Tuscolana, e Villa Parisi sono trasformate nel lussuoso quartier generale della Baietti Holding. La facciata di Villa Tuscolana compare diverse volte nel film anche in suggestive riprese notturne. I giardini, il parco e la piscina della storica dimora tuscolana fanno da cornice anche alle sequenze del ricevimento di nozze.
A Villa Parisi, invece, arricchita dagli scenografi di mobili, lampade e altri oggetti di design contemporaneo, sono girate numerose scene degli interni della holding che mostrano sia gli ambienti di lavoro che le stanze private. Possiamo identificare in particolare gli ambienti della Galleria dei Paesaggi con i dipinti settecenteschi di Ignazio Heldmann e l'immancabile Salone delle Feste, location apprezzatissima da cinema, televisione e pubblicità (recentemente è stato anche il set di uno spot della TIM con Neri Marcorè nei panni del Garibaldi e Marco Mazzocca di sua madre).
Nella sequenza finale del lungo viaggio in macchina per condurre Baietti dal carcere agli arresti domiciliari, riconosciamo via Tuscolana in direzione di Frascati con la sagoma inconfondibile di Monte Cavo e via Appia verso Albano. Nell'inquadratura successiva siamo però a Bologna. Magie del cinema.
Nastro d'argento 2010 a Christian De Sica come miglior attore protagonista e a Luca Zingaretti come miglior attore non protagonista. Menzione speciale per Nicola Nocella come miglior attore esordiente.

Ringrazio Cinzia Silvagni per la disponibilità e l'aiuto nell'identificazione delle location del film

Per la rubrica Cinema - Numero 113 dicembre 2012