Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Fund raising

Bravi!

comunicazione e fundraising per le biblioteche: se l’idea arriva da dentro

A fine dicembre 2012 sono andata ad una riunione a Genzano presso la sede centrale del Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani, con cui abbiamo lavorato fra febbraio e marzo dello scorso anno, realizzando un itinerario formativo al fundraising che ha coinvolto gran parte del personale. Nella riflessione che ne è scaturita dalla nostra esperienza comune, un punto cruciale riguardava il fatto che il personale delle biblioteche rappresentasse una risorsa fondamentale per il fundraising. Argomentavamo, infatti, che "sono potenzialmente loro i primi fundraisers delle biblioteche in quanto condividono in maniera forte la missione. Sono cittadini tra i cittadini che nella comunità favoriscono l'accesso alla conoscenza. Sono testimoni credibili e appassionati di questa causa sociale".

Ebbene la nostra riflessione non solo si è dimostrata vera, ma ha trovato una sua straordinaria e bellissima concretizzazione. Insomma è proprio il caso di dire che il personale del Consorzio ci ha stupito con effetti speciali!

I dirigenti e i funzionari delle biblioteche hanno realizzato in casa, tirando fuori tutta la loro professionalità, l'ingegno e il loro "orgoglio bibliotecario", una campagna di raccolta fondi vera, appassionata, coinvolgente e a costo zero!
Hanno inventato gli slogan, trovato i protagonisti, allestito le scenografie, realizzato le foto. Invito tutti a spendere qualche minuto per guardarli , perché sono uno più bello dell'altro!

Credo che conveniate con me che si tratta di una campagna di ottimo livello pur non essendo realizzata da un'agenzia di comunicazione e pubblicità. Questo sicuramente è dovuto al fatto che all'interno del Consorzio vi sono professionalità nel campo della fotografia, della computer grafica e della comunicazione. Ma anche per altri motivi facilmente riproducibili in qualsiasi organizzazione:

1 - Una forte condivisione della mission e una identità sociale di "gestori" di un bene pubblico di cui sono al tempo stesso fruitori.

2 - Un forte senso di appartenenza alla comunità che permette loro di essere in forte sintonia con il target della comunicazione.

3 - Una voglia di mettersi in gioco che va ben oltre l'impegno "lavorativo" mettendo a disposizione della causa i propri talenti, anche quelli non dovuti per contratto.

4 - Una condivisione tra funzionari e dirigenza dell'importanza strategica del fund raising.

Quali elementi per una strategia vincente?
Questi quattro elementi sopralencati appaiono evidenti nells campagna di fundraising redatta dal Consorzio.

"Si tratta di cambiare il nostro punto di vista e renderci conto che probabilmente tutte quelle persone che da anni seguono, partecipano, usufruiscono dei servizi delle biblioteche SBCR sono già potenzialmente disponibili a fare parte della comunità-biblioteca e contribuire con idee, tempo e - perché no? - risorse economiche allo sviluppo dei servizi bibliotecari. E i bibliotecari hanno in questo un ruolo centrale: non certo "venditori" di un prodotto, né "elemosinieri" per una finanza pubblica insufficiente a sostenere il servizio ma promotori di una causa sociale importantissima, di cui sono essi stessi i primi testimoni. Un ruolo che non ha nulla di burocratico, che valorizza la professione perché la arricchisce di passione e responsabilità."

Il risultato è stato una campagna di fundraising per le biblioteche non solo bella, ma che parla di una realtà vera e credibile perché raccontata senza falsa retorica dai protagonisti diretti.
Sinceramente: io in quelle immagini e in quegli slogan vedo esattamente la biblioteca dei miei sogni. Che coincide con la biblioteca reale, quella dove vado tutti i giorni e incontro i protagonisti della campagna.
Cosa dire? Dieci e lode! Da copiare subito e, per di più, aggiungeteci pure il fatto che mentre mi raccontavano questa avventura, ridevano soddisfatti, segno evidente del fatto che lavorando si sono anche divertiti! Vi pare poco?

 

Per la rubrica Fund raising - Numero 114 febbraio 2013