In un Paese che conta quasi più autori che lettori, l'idea di proporre un festival delle biblioteche, anziché l'ennesimo concorso letterario, assume una dimensione quasi rivoluzionaria. Presentare a un vasto pubblico l'attività delle biblioteche, cercare di restituire il senso della loro esistenza, sottolineare la natura e l'importanza della loro attività in un territorio, è molto di più che un semplice tentativo di stimolare ulteriormente alla lettura. Rappresenta soprattutto il momento più alto di uno sforzo che le biblioteche svolgono con continuità per avvicinare giovani e meno giovani alla cultura, intesa nel senso più alto e più ampio del termine, per renderli più curiosi, più partecipi, più bisognosi di ricerca, per far maturare in loro quella consapevolezza della propria "singolarità " nella propria "comunità ", mancando la quale non è possibile una condizione di vera cittadinanza e le democrazie si rendono illusorie e ingannevoli.
Biblioteche in festival... una dimensione quasi rivoluzionaria
Per la rubrica
BiblioUp Festival
- Numero 122 ottobre 2014