Nella mission della biblioteca pubblica c'è anche l'obiettivo di informare i cittadini su quanto si elabora, si riflette, ci si interroga, si studia su temi, problematiche, criticità, fenomeni, cose accadute sul territorio dei Castelli Romani. La grande biblioteca dei Castelli Romani sente fortemente l'importanza di tale compito e cerca si svolgerlo al meglio. Il Vivavoce e il Castellinforma sono i due strumenti di cui si è dotata per fare proprio questo.
L'articolo, segnalato nell'evento, crediamo possa riscuotere l'interesse di molti e pertanto Vivavoce ne accoglie la pubblicazione. (ED)
E'̀ nata ad Ariccia l'Università Popolare delle Scienze Psicologiche e Sociali - LINFA, una sede distaccata del Centro per il sostegno psicologico alla persona, alla coppia e alla famiglia di Roma; ed è proprio sul territorio di Ariccia che il Polo formativo organizzerà il primo evento pubblico.
Il 21 Febbraio, presso Palazzo Chigi, si è tenutò un convegno dal titolo "La violenza nel sistema famiglia in un'ottica di genere: la presa in carico della DONNA, la protezione dei FIGLI e i piani di recupero rivolto agli UOMINI", un evento che vede coinvolti i Servizi e le Associazioni dei Castelli Romani impegnati nel contrasto alla violenza di genere.
Nonostante le sensibilità sul tema siano oggi più diffuse e, nonostante siano numerosi i servizi presenti sul territorio nazionale per contrastare questo fenomeno, resta ancora molto dura la battaglia culturale da compiere. La scelta del silenzio, dell'accettazione passiva, la convinzione illusoria di riuscire a cambiare l'altro, il tentativo di tenere unita la famiglia, sono ancora profondamente radicati nella donna a causa di un'educazione trasmessa attraverso stereotipi e ruoli di genere, spesso impercettibili. Altrettanto diffusa, da parte dell'uomo che agisce violenza, è la scarsa consapevolezza dei meccanismi culturali che sottendono alla violenza stessa.
Questi elementi impediscono di affrontare il problema in modo risolutivo dato che la scarsa consapevolezza di tali meccanismi non consente di modificare il fenomeno dalla radice. Si tratta di violenze che tutt'ora prendono origine da una cultura che imprigiona la donna dentro un ruolo che la vede costantemente a disposizione dei bisogni dell'uomo, della famiglia e dei figli e poco ai bisogni propri di persona. Tale imprinting provoca, a livello psichico, una vera e propria ferita narcisistica e offesa all'autostima, elemento, quest'ultimo, necessario a sviluppare la consapevolezza di doversi e potersi proteggere fino a misurarsi con il coraggio di allontanarsi dall'uomo violento, separarsi o denunciarlo. L'unico cambiamento possibile, dunque, passa attraverso una profonda rivoluzione o progresso sociale e culturale, in grado di generare una reale parità dei diritti in tema di genere. E' necessario lavorare partendo dalle radici dell'albero, trasmettere ai bambini competenze empatiche nella relazione con l'altro da sé, aiutarli a far scorrere nel loro tronco una nuova linfa che spinga nuove IN-formazioni ai rami e alle foglie che generano bellezza e armoniosità alla pianta.
"Il 2013 è stato un anno nero per i femminicidi, con 179 donne uccise, una vittima ogni due giorni. Rispetto alle 157 del 2012, le donne ammazzate sono aumentate del 14%. A rilevarlo è l'Eures nel secondo rapporto sul femminicidio in Italia, che elenca le statistiche degli omicidi volontari in cui le vittime sono donne. Aumentano quelli in ambito familiare, +16,2%, passando da 105 a 122, così come pure nei contesti di prossimità, rapporti di vicinato, amicizia o lavoro, da 14 a 22. Rientrano nel computo anche le donne uccise dalla criminalità, 28 lo scorso anno: in particolare si tratta di omicidi a seguito di rapina, dei quali sono vittima soprattutto donne anziane".* Nel 2014 le vittime di femminicidio sono state 175.
In ambito legislativo le normative in materia di femminicidio, violenza fisica e psicologica, negli ultimi tempi hanno subito importanti cambiamenti, allo scopo di tutelare maggiormente le vittime. Per quanto riguarda la relazione affettiva, ad esempio, è stato stabilito a livello penale che avrà un ruolo decisivo la relazione che intercorre tra il/i soggetto/i implicati nel reato e la vittima stessa, a prescindere che siano coniugi o conviventi. Probabilmente questa decisione è stata dettata dal fatto che sempre più spesso, i reati più gravi come l'omicidio, si consumano all'interno delle mura domestiche o comunque nell'ambito delle relazioni affettive importanti.
Il Consorzio SBCR ha portato il suo saluto al convegno con Cristina Benedetti, consigliere di Amministrazione. Nel suo intervento la Dr. Benedetti, ringraziando per l'invito, ha sottolineato come lo sforzo che le biblioteche compiono per svolgere un ruolo propositivo sul territorio, trova riconoscimento nel fatto che sempre più frequentemente soggetti territoriali di diversa natura invitano le biblioteche ad intervenire all'interno dei propri eventi, riconoscendo alla cultura e ai suoi servizi un valore aggiunto per la propria attività. Il modello di Biblioteca Diffusa che il Consorzio porta avanti è nato proprio per dare risposte a tale esigenza e gli sviluppi del progetto di questo ultimo anno che ha visto esplodere le richieste di aprire biblioteche in numerossimi e differenti luoghi (aziende esercizi commerciali palestre ristoranti associazioni...) danno ragione ad un'intuizione che è partita già da diversi anni.