È il primo romanzo di Roberto Saviano, ha venduto oltre 2 milioni e 250 000 copie nella sola Italia e 10 milioni nel mondo, ed è stato tradotto in 52 lingue. Il libro è un viaggio nel mondo affaristico e criminale della camorra e dei luoghi dove questa è nata e vive.
Sono gli stessi luoghi dove l'autore è cresciuto e dei quali fa conoscere al lettore un'inedita realtà , sono luoghi vissuti in prima persona ma senza indulgere in nostalgiche rievocazioni piuttosto la verità dei fatti così come sono dati nella loro crudezza.
Ci troviamo di fronte alle ville sfarzose dei boss malavitosi, volute come copie di quelle di Hollywood, costruite vicino ad una popolazione povera e sottomessa che non solo è connivente con la criminalità organizzata, ma la protegge, la imita e ne approva l'operato; si tratta di una delinquenza che sfrutta le risorse umane presenti sul territorio e ne colonizza cervelli e anime. L'autore racconta di un Sistema che adesca nuove reclute non ancora adolescenti, facendogli credere che questa sia l'unica scelta di vita possibile, di bambini boss convinti che l'unico modo di essere un uomo sia quello di morire ammazzati, insomma l'indottrinamento e la falsa coscienza sviluppano un fenomeno criminale influenzato poi dalla spettacolarizzazione mediatica, una pura chimera che nulla ha a che vedere con i problemi veri di un quotidiano fatto di soprusi e ingiustizie che si tende ad eludere ed esorcizzare.
Saviano, basandosi sugli atti processuali e sulle indagini di polizia, porta allo scoperto una realtà dove il territorio è una terra dove finiscono tutti i rifiuti sfuggiti ai controlli legali, secondo una stima quattordici milioni le tonnellate di rifiuti, una terra infetta, quella della Campania, dove i morti di tumore sono cresciuti del 21% rispetto al resto dell'Italia. Saviano ci parla di un grosso e illegale giro d'affari che parte dal ritiro del sacchetto del privato cittadino fino alle montagne gravide di rifiuti tossici, dove tutto è pregno di sostanze mortali che individui senza alcuno scrupolo e alcuna morale hanno sparso, attraverso una fitta rete di omissioni, connivenze e corruzioni. Una scandalosa e agguerrita manovra che fa leva sul silenzio e sulla paura di semplici cittadini e su tutto un sistema di valori alla rovescia di cui risultiamo complici e vittime allo stesso tempo.
Il libro ha il grande pregio di essere un documento unico, di grande valore e coraggio per aver descritto e denunciato in maniera tanto limpida e serrata uno dei problemi che più affligge l'Italia, il fenomeno camorristico; è stato scritto da un giovane giornalista che dopo le prime minacce di morte del 2006 da parte del clan dei casalesi è sottoposto a un protocollo di protezione che prevede la scorta. Per le proprie posizioni è stato destinatario di appelli alle istituzioni da parte di scrittori e altri personaggi della cultura.
Gomorra è diventato un film dal titolo omonimo uscito nelle sale italiane il 16 maggio 2008, diretto da Matteo Garrone e prodotto dalla Fandango con la sceneggiatura dello stesso Saviano e del regista Matteo Garrone con Toni Servillo, Massimo Gaudioso, Maurizio Braucci, Ugo Chiti, Gianni Di Gregorio. Il film ha vinto al Festival di Cannes 2008 il premio della critica ed ha ottenuto anche un grande successo di pubblico.
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Roberto Saviano
Gomorra
Milano, Mondadori, 2006