Un’analisi approfondita sulla vita di Karol Wojtyla, con particolare riferimento alla sua preparazione teologica, filosofica, politica. Dalle pagine del libro emerge con chiarezza la personalità del Pontefice. E’ una minuziosa biografia quella che scrive l’autore, ricercatore di Storia moderna presso l’Università di Napoli “Federico II”.
“Ho vissuto in prima persona – commenta - la grandezza delle predicazioni del Papa, scoprendo la fondamentale importanza dell’amore per la vita. Da questo insegnamento è cambiata la mia vita, quasi fosse una missione, un bisogno di comunicare il sentimento. Non intendevo vivere un’esperienza individuale, perché volevo condividerla parlando di un personaggio unico nella storia”.
individua nell’esistenzialismo di Wojtyla un’apoteosi del genio polacco rispetto alla cultura franco-tedesca, considerata egemone nell’Europa del Novecento. Emerge un nuovo modo di considerare l’importanza degli Stati europei, con uno sguardo particolare ai Paesi dell’Est. Una rivalutazione storica, alla base del pensiero del Papa, che vuole prendere in esame la possibilità di un incontro con l’Oriente. E’ proprio in questa ottica che il Pontefice deve essere considerato il Napoleone dell’Oriente europeo. Una curiosa e suggestiva comparazione, sapientemente esaminata dall’autore. Nel libro viene analizzato il ruolo originale del Capo della Chiesa nei confronti della modernità. Wojtyla vive dall’esterno la cultura del proprio tempo ma utilizza i mass media al fine di propagandare il suo pensiero. Con la contestazione della definizione “restaurazione wojtyliana” e la collocazione di Karol Wojtyla tra restaurazione e rivoluzione,compie un’opera di giustizia per il ruolo avuto dal Papa polacco nella storia della Chiesa e del mondo contemporaneo. Non è un uomo semplicemente del secolo, come disse Domenico Del Rio, ma è un uomo della storia tout court, al di fuori delle categorie. Da sottolineare la visione illuminante del ruolo e dell’importanza del magistero e dell’esperienza wojtyliana.
Nel libro sono bene evidenziati i compiti dello storico, del filosofo, dell’uomo di teatro: tutti ruoli importanti, destinati a fornire testimonianze per interpretare la verità. E’ un’analisi molto complessa attraverso la problematica wojtyliana dell’essere Papa, pastore, intellettuale, guida della Chiesa, filosofo.
Adolfo Sassi, “Il vento di Cracovia”, Ed. Aracne, 2005