Hong Kong anni ‘60. La bella segretaria Su Li-zhen e l’affascinante giornalista Cho Mo-wan si conoscono nel palazzo dove si sono da poco trasferiti. Entrambi sposati, con coniugi spesso assenti per lavoro, cominciano a frequentarsi, a confidarsi, a desiderarsi segretamente…
Il film descrive, o meglio “spia”, il nascere di un sentimento. Più che la logica narrativa, quindi, contano gli indizi su cui si concentra l’attenzione del regista: mani che si sfiorano, sguardi fuggevoli, gesti di cortesia che durano pochi attimi, lunghi silenzi resi intensissimi dalla recitazione stilizzata di Maggie Cheung e Tony Leung (Premio per miglior attore a Cannes). Wong ricrea con grande precisione la Hong Kong degli anni della “rivoluzione culturale”, insistendo sui dettagli, dalle acconciature agli elegantissimi vestiti di lei, dagli arredi agli oggetti quotidiani, dal cibo alle musiche, che diventano a tutti gli effetti protagonisti della storia. Il gioco del visto-non visto e del detto-non detto che si svolge dietro porte, tende, vetrate, la pioggia incessante, le onnipresenti volute di fumo delle sigarette accese (particolare ricorrente nel cinema di Wong, si pensi anche ad Angeli Perduti e al recente, bellissimo, 2046 che rappresenta, in un certo senso, la seconda parte di In the mood for love), diventano, grazie al linguaggio raffinatissimo del regista cinese, che trova nel rallenti una delle cifre stilistiche più peculiari, inconfondibili presenze estetiche. Questo flusso incalzante di immagini, impreziosite da una colonna sonora da brividi (il valzer di Micheal Galasso che fa da refrain agli incontri dei due protagonisti sul pianerottolo o le languide e struggenti canzoni latino-americane interpretate da Nat "King" Cole che ne sottolineano lo stato d’animo, the mood), ci seduce immediatamente, regalandoci emozioni intensissime difficili da dimenticare.
Forse nessuno è mai riuscito ad esprimere in modo così straordinario e visivamente indimenticabile il tema dell’amore come appuntamento mancato. Sublime.
“In the Mood for Love”, Cina, 2000, regia di Kar-wai Wong, con Maggie Cheung e Tony Leung