Accade a volte alle idee che sembrano impossibili: si realizzano contro tutte le previsioni. Per chi conosce i Castelli romani e ne ha seguito le vicende politiche e amministrative e anche un pò l’approccio al territorio dei suoi abitanti ha maturato la convinzione che mai i tanti campanili si sarebbero aperti ad una visione più ampia e sarebbero riusciti a guardare oltre i propri confini.
Eppure qualcosa è cambiato, complice forse anche l’attività di questo Consorzio, fortemente sostenuto dalla Provincia di Roma, che ha vinto la scommessa della “gestione associata”, del “fare sistema” per lo meno sul terreno dei servizi bibliotecari e che da tanti anni tesse una trama sottile con i Comuni, ma anche con le associazioni, le scuole, i talenti locali, il mondo della produzione e della distribuzione delle merci e delle idee.
Badate non siamo qui a mostrare i gioielli di famiglia, ma a stigmatizzare alcuni fatti importanti che vanno nella direzione del lavorare insieme, del facilitare le relazioni, gli scambi di saperi e competenze. Tra questi fatti ne ricordiamo alcuni. C’è un “Tavolo della cultura” nato all’Università di Tor Vergata all’interno di un bel Master in Economia della cultura, che per rafforzare le attività di scambio e confronto tra i 17 comuni si avvantaggia di un innovativo strumento on line: un’area riservata a cui accedere dal sito del Consorzio e dentro quale inserire progetti, lanciare idee, ricercare partner: rapporti più stretti dunque “in presenza e a distanza”, come si dice, per superare i limiti amministrativi che spesso creano sovrapposizione o comunque assenza di coordinamento tra le tante iniziative per la cultura; c’è poi una rete nascente tra i produttori dei contenuti dentro i Castelli Romani, di cui già abbiamo dato conto nel numero precedente e sulla quale si seguita a lavorare e ad indagare per far conoscere progetti e scenari futuri, far emergere realtà ai più sconosciute, è interessante l’approccio all’utente/consumatore che ci racconta la “infinito edizioni” nell’intervista rilasciata al nostro giornale -; c’è una mappa dell’associazionismo già abbozzata (circa 100 associazioni censite), consultabile dal sito, della quale si stanno esaminando i caratteri e le principali linee di orientamento; si è aperto poi uno sguardo a 360 gradi sui centri storici, documentato dagli articoli che Manuela Ricci - urbanista, docente alla Sapienza, nonché direttore del Master in Pianificazione e gestione dei centri storici minori di Orvieto - scrive per il nostro giornale e che mese per mese evidenzia potenzialità e limiti dei nostri borghi, offrendo spunti interessantissimi per un progetto generale di valorizzazione; c’è un nuovo Portale d’area che sta nascendo sulle ceneri del vecchio sito delle biblioteche e che ha l’ambizione, facendo tesoro delle risorse già in rete, di organizzare l’informazione per tutto il territorio; ci sono le scuole dentro il “vivavoce scuola on line” che forse fatica a diventare luogo di scambio per l’intero sistema scolastico castellano, come avrebbe le potenzialità di essere, ma che comunque ha permesso a tanti giornali scolastici di nascere; e ci sono tante altre cose che vi diremo in corso d’opera. Oggi intanto vi raccontiamo, con la firma autorevole di Madel Crasta, segretario del Baicr - Sistema Cultura, come è nata e il senso profondo dell’Ipotesi progettuale di agenda strategica votata all’unanimità da tutti i Sindaci del Consorzio nella penultima assemblea, quella del 19 dicembre, che di per sé è già una scommessa perché impegna le amministrazioni a decidere insieme, perlomeno a parlare prima di decidere, a consultare la società civile, a raccogliere spinte, istanze del territorio e a governarle, secondo una regia superiore che è quella che spetta alla politica, se la politica facesse finalmente il salto di qualità che da più parti le viene richiesto.