(USA 1927) di Friedrich Wilhelm Murnau, con George O'Brien, Janet Gayner, Margaret Livingston, edizione restaurata.
Anche in questo film ritorna l'acqua, emblema eterno e ambivalente di vita e morte, nel lago che è scenario di perdizione e di salvezza ma anche sotto forma di nebbia fitta che avvolge il villaggetto in riva al lago in cui è ambientato Sunrise, Aurora. Questo film muto del 1927, capolavoro del tedesco Murnau appena emigrato negli USA, torna finalmente nelle sale in edizione restaurata. Tratto da un racconto di Hermann Sudermann, narra la vicenda di un giovane contadino sposato e padre di un bambino, sedotto da una donna di città che per farlo totalmente suo lo induce ad uccidere la propria moglie annegandola durante una gita in barca, fingendolo un tragico incidente. L'uomo tenta miseramente l'uxoricidio, ma pentendosi ancor prima di commettere il fatto, riesce a riconquistare la fiducia e l'affetto della moglie, donna semplice ma di gran cuore. La vicenda sembrerebbe finita ma Murnau continua a stupire regalando sequenze indimenticabili ed un finale a sorpresa. L'aurora, seguita ad una tragica bufera, placherà ogni cosa, compresi gli animi dei protagonisti. Superata l'iniziale difficoltà nella visione di questo film muto, non si può non apprezzare la sobrietà della recitazione nella particolare espressività degli attori, le invenzioni tecniche - d'avanguardia per l'epoca - sempre inerenti alla storia e mai sopra le righe, il passaggio quasi magico da una scena all'altra, il contrasto delle luci, le inquadrature e perfino le didascalie a effetto, che contribuiscono a conferire straordinario pathos a un'opera che nel 1958 la redazione dei Cahiers du Cinema poté indicare come il miglior film mai realizzato al mondo, e che in fondo non fa altro che parlarci con tragica e sublime poesia dell'eterna lotta tra il bene e il male.