Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Primo piano

Schiavi oggi: ma non era roba di altri tempi?

L'UNESCO dedica al tema la giornata mondiale del libro e della lettura

Lavoro minorile, sfruttamento sessuale dei bambini e delle donne, perdita della libertà per debiti, soldati baby, emigranti ricattati, spose bambine. Sono le nuove schiavitù, che ormai colpiscono decine di milioni di esseri umani in tutto il mondo. Pensavamo che la schiavitù fosse roba di altri tempi, finita nel 1883, quando anche il Brasile, ultimo paese al mondo, ne dichiarò l'illegittimità. Pensavamo che con un riconoscimento di tutti gli esseri umani come tali, appartenenti ad un unico genere, fossero terminate le dispute sulla natura di questo o quel gruppo etnico. Pensavamo che con le dichiarazioni dei diritti umani la libertà fosse ritenuta una volta per tutte un bene naturale e non un privilegio. Pensavamo che le immagini di deportazioni, di mercati di schiavi, o di piantagioni e miniere gremite di gente sottoposta a condizioni atroci di lavoro facessero parte solo di un'iconografia coloniale. Pensavamo che all'alba del nuovo millennio, progredito e civilizzato, la schiavitù non potesse rivestire più alcuna rilevanza nel sistema economico e sociale di nessun paese. Pensavamo...forse a ragione, perché in nessun paese al mondo la schiavitù è oggi legittimata. Pensavamo...a torto, perché nessun paese al mondo può vantare oggi la propria estraneità a questo fenomeno raccapricciante. Nessun paese può affermare: da noi non ci sono ombre. Alcune cifre, riportate negli ultimi anni dall'Onu, l'Unicef, Amnesty International, Congresso degli Stati Uniti, Antislavery International: 179 milioni sono i bambini nel mondo costretti al lavoro, dai tessitori di tappeti ai mendicanti, ai minatori di diamanti e oro; 12 miliardi di euro è il giro di affari che riguarda il traffico di esseri umani; 50 dollari il prezzo di una donna dell'est europeo destinata alla prostituzione; 20 milioni gli orientali e i latinoamericani che perdono la libertà per ripagarsi il più insignificante dei prestiti; 300.000 i bambini-soldato in 35 paesi del mondo, strappati con violenza alla famiglie o rapiti nelle strade per essere trasformati in spietati combattenti da eserciti nazionali o bande locali; 50.000 le donne latinoamericane portate clandestinamente negli Stati Uniti dai trafficanti di sesso; 4.000 i bambini albanesi sottratti alle loro famiglie e trasferiti in Italia; 79 su 100 le donne che nei bordelli olandesi si prostituiscono per costrizione e non per scelta. Per non parlare del turismo sessuale, che vede i tedeschi e gli italiani ai primi posti in classifica, dei moldavi che si vendono un rene per debiti, del mercato delle adozioni clandestine, del traffico di organi, delle piccole nepalesi che finiscono nei bordelli dell'India. Contro questa piaga globale l'ONU ha proclamato il 2004 anno internazionale per l'abolizione delle nuove schiavitù. La Provincia di Roma ha accolto tale appello dedicando a questo tema il 23 aprile, giornata mondiale della lettura, e le nostre biblioteche saranno protagoniste di iniziative volte a promuovere (ma anche a proseguire) una cultura della solidarietà, del valore dei diritti umani, del rispetto di sé e dell'altro.

(Visitate anche il sito www.romacastelli.it per gli appuntamenti in via di definizione)

Per la rubrica Primo piano - Numero 31 aprile 2004