Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Cibo per la mente

Il generale e il giudice

Luis Sepúlveda
Parma, Guanda Editore, 2003

Nel capitolo n. 13 dal titolo "appunti per vivere con l'assenza", lo scrittore Luis Sepúlveda scrive queste parole che suonano dure e taglienti e colpiscono per la loro crudezza la nostra anima: "abbiamo imparato a vivere con quelli di cui sentiamo la mancanza, perché sono parte di noi, perché sappiamo come mai ci mancano, e perché la loro assenza la colmiamo di orgoglio". In queste angosciose e amare parole, c'è la disperazione e la rabbia di un uomo che ha vissuto sulla propria pelle, in prima persona, l'isolamento, la violenza, la barbarie della dittatura cilena del generale Pinochet, e non soltanto lo scrittore ne è stata la vittima ma migliaia di cileni che come lui si sono sempre opposti alla violenza, all' ipocrisia di una falsa morale, all'oppressione fisica e morale della dittatura del generale il quale, il 16 ottobre 1998, su mandato del giudice spagnolo Baltasar Garzon viene arrestato a Londra con l'accusa di genocidio, terrorismo e violenza.. Sepúlveda da testimone leale e cosciente dell'epoca oscurantista che il Cile ha vissuto vuole ricordare quello che è stato e che non si può dimenticare, perché la storia è la memoria, che rimane indelebile in ognuno di noi con il suo bagaglio di orrori. Lo scrittore cileno ci trasmette la speranza, l'orgoglio, l'onestà e la giustizia e soprattutto pratica con forza il "sacro ufficio della memoria", tanto necessario in quanto le vicende giudiziarie dopo il 16 ottobre 1998 hanno tradito purtroppo le speranze non solo dei cileni ma di tutti quelli che sperano in un mondo senza più nessuna violenza, nessuna dittatura, per vivere con onestà e lealtà e secondo i propri principi, ma soprattutto avendo sempre il coraggio di combattere contro le strategie del terrore.

Per la rubrica Cibo per la mente - Numero 31 aprile 2004