Non è casuale che durante le festività natalizie l’agenda degli appuntamenti musicali sia particolarmente ricca, e non solo di eventi legati al Natale in senso stretto.
La musica è l’arte per eccellenza unificante. Non c’è popolo che non riconosca in essa una forma superiore di comunicazione e la più condivisibile delle esperienze estetiche. Non meraviglia, quindi, che in alcune ricorrenze la comunità assegni una funzione privilegiata proprio alla musica, il più universale dei linguaggi, forse l’unico che si possa svincolare da qualsiasi contesto. In questo senso, sembra che nella nostra cultura non ci sia evento più contaminato del Natale, festa religiosa dalle origini remotissime, precedenti persino a quelle del “natale” di Gesù, e a tutt’oggi è spesso difficile tracciare un confine tra ciò che è autenticamente cristiano e ciò che ha altre antecedenze.
Non stupiamoci dunque se anche a Natale rileviamo la coesistenza di sacro e profano, se siamo sensibili sia ai canti gregoriani che all’opera che esalta lo spirito germanico, se a un concerto di musica jazz ci imbattiamo nello stesso pubblico che incontreremo in chiesa ad ascoltare musica polifonica.
Tra le forme musicali più consone allo spirito “religioso” e “povero” della Natività, viene - prima tra tutte - la musica popolare, quella realizzata con zampogne e ciaramelle, ma anche, come potremo ascoltare sotto le feste ad esempio nelle vie che collegano Ariccia ad Albano, con altri strumenti dal sapore antico: organetti, mandolini, fisarmoniche; così, se un po’ in tutti i Castelli non sarà difficile ascoltare questi antichi suoni per le strade e tra i “presepi viventi”, a Grottaferrata - il pomeriggio del 5 gennaio, in piazza - e a Velletri - la notte dello stesso giorno, nei casali di campagna - potremo seguire il percorso dei pasquellari, che, secondo una tradizione che si ripete da secoli, intoneranno canti popolari in onore del Bambinello e suoneranno tamburelli e caccavelle al ritmo del saltarello per augurare che il nuovo anno sia felice, pronti a raccogliere l’invito dei padroni di casa a rifocillarsi dopo le cantate.
Interessanti anche due viaggi musicali «dalla tradizione agro-pastorale alla metropoli» dedicati alla zampogna e proposti in prossimità del Natale da “cultori” del genere sia a Lanuvio che a Genzano.
Anche per la musica polifonica, forma che per propria natura comunica l’unione e scalda i cuori, nata come musica sacra intorno al XIII secolo, vantando tradizioni antiche soprattutto in Italia per le sue solide radici cattoliche, gli appuntamenti sono numerosissimi, grazie alla sentita partecipazione di moltissime formazioni corali del nostro territorio, non solo quelle di lunga e gloriosa attività ma anche altre più recenti che spesso però si distinguono per scelte particolari: per esempio solo femminili, o attente esclusivamente al canto folk. Polifonia sacra e profana rinascimentale, barocca, moderna e contemporanea con repertori sia classici che ispirati alla tradizione natalizia, quindi, ma anche spirituals e gospel, quei generi popolari nati tra le comunità afro-americane degli Stati Uniti d’America, “interiori” i primi, espressione di sentimenti forti sia in positivo che in negativo, più propriamente “religiosi” i secondi, nati con un legame più stretto ai raduni di preghiera del mondo protestante. Un occhio, il 16 dicembre a Velletri, a un coro un po’ “speciale”, non di casa nostra ma imperdibile: la storica formazione salernitana dei Neri per caso.
Per quanto riguarda i concerti di musica classica, gli appuntamenti che sono direttamente collegati al Natale - almeno in modo dichiarato - non sono molti e si concentrano tutti tra il 21 e il 26 dicembre, e nei due giorni a cavallo dell’Epifania; da segnalare infine, il 29 e 30 dicembre, un singolare recital natalizio con incursioni lirico-teatrali-jazz.
La programmazione concertistica non strettamemente “natalizia” non si esime, come tutto quest’anno, dalla celebrazione del 250° anniversario della nascita di Mozart; disseminati qua e là nelle varie esibizioni, potremo ascoltare molti tra i suoi straordinari brani.
La grande musica classica, con i suoi immortali compositori, è coltivata nel nostro territorio più che altro da validi complessi bandistici di solida tradizione, da brillanti solisti e da attive associazioni musicali; le poche grandi orchestre che ospiteremo a Natale saranno soprattutto romane. Le proposte castellane sono comunque varie e diversificate: il 10 dicembre si concludono ad Albano le Settimane Musicali Lisztiane – 11ª ediz., che hanno offerto vari saggi di musicisti di fama internazionale, mentre si conclude a Frascati, con i due appuntamenti del 10 e 17 dicembre, la rassegna Controcanto - Donne in Jazz, unica sul panorama nazionale, dedicata alle grandi interpreti mondiali del jazz, del blues e del rhythm and blues.
Impossibile poi non menzionare, per il 23 dicembre, un appuntamento divenuto ormai “pietra miliare” nella produzione e promozione musicale ai Castelli Romani: la Rassegna Cembalistica, curata dall’ass.ne musicale Karl Jenkins di Monte Compatri, che propone da tempo una o due volte al mese sostanziosi programmi monografici per clavicembalo di illustri compositori del periodo barocco. La stessa associazione ha inaugurato lo scorso ottobre, assieme alla Cappella musicale Enrico Stuart Duca di York, una fitta stagione concertistica presso la Chiesa del Gesù a Frascati - con esibizione gratuita di artisti di chiara fama: le Domeniche musicali (concerti pro organo edificando), che proseguono anche a Natale, con lo scopo primario di contribuire, con le offerte raccolte, al restauro dell’organo della Cattedrale di San Pietro a Frascati, ad oggi lontano dalle antiche glorie di quello antico, di origine secentesca, distrutto dal bombardamento del ’43.
Sembrano ben promettere anche i giovani musicisti castellani, come i gruppi jazz e rock che potremo ascoltare ad Albano all’interno di Telethon, il 16 dicembre, o giovani orchestre come quella di flauti - lo stesso giorno, a Nemi, e quella polistrumentale che suonerà il 18 a Frascati; per non nominare tutti gli ensemble giovanili che vanno formandosi presso le varie scuole di musica del territorio, che esibiranno qua e là nei Castelli i loro progressi e le loro speranze. E occhio anche alla musica elettronica dei ragazzi del T_nello di Genzano… Oltre a tutti gli altri appuntamenti – corali, classici, “leggeri” - che “spunteranno” fuori solo a ridosso del Natale (basterà tener d’occhio il nostro sito internet per gli aggiornamenti!).
Castelli in musica
Musica di Natale e … non solo
Per la rubrica
Natale ai Castelli
- Numero 58 dicembre 2006
Rosa Maria Cascella |
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