Covatta, Giobbe
Zelig 2002
"Buoooooooongiorno amici ascoltatoriiiiiiiiii!
Inizia una nuova giornata qui in Africa, da dove trasmette la vostra radio preferita: Radio Tele Canto e Tele Suono, ovvero canzoni per i bianchi e mazzate per i neri. (...)
Buongiorno a voi pensionati, che vi siete stabiliti qui e con gli stessi soldi con cui in Italia avreste fatto la fame ora vivete in una bella villa sul mare, con tre camerieri al vostro servizio. Certo, i camerieri sono negri, ma non si può avere tutto dalla vita. (...)
Buongiorno a voi commercianti, infaticabili lavoratori che fate import-export tra Africa e Italia per accontentare le esigenze di tutti! Import di armi e munizioni ed export di uomini neri che non vogliono morire in guerra: potranno sempre morire di fame nel vostro Paese! (...)
Import di viveri e medicinali scaduti per intascare i fondi delle Organizzazioni Umanitarie, ma al tempo stesso export di bambini neri: visto che tanto le medicine scadute non li possono guarire, tanto vale che i loro organi facciano guarire dei bambini bianchi!"
Inizia così questo dialogo di Giobbe Covatta con il lettore/spettatore, (visto che lo sta rappresentando anche in teatro), in un turbinio di risate e riflessioni, mettendo in gioco le abitudini, i luoghi comuni ed i pregiudizi della razza bianca. L'inchiesta di Giobbe, intitolata "Punti di Vista", si svolge a puntate, analizzando come reagiscono razze diverse a stimoli uguali, come in questo esempio:
Nicolò
Muangi
Era un giorno come un altro.
Era un giorno di merda come un altro.
Io giocavo con la paletta e il secchiello e facevoun castello di sabbia.
Io con la pala e il secchio facevo una baracca di fango.
A un tratto mi fa male la pancia, deve essere indigestione. Papà mi porta all'ospedale.
A un tratto mi fa male la pancia, deve essere la fame. Papà mi rimanda a lavorare.
Dopo tre minuti siamo in macchina.
Dopo tre settimane decidiamo di andare all'ospedale.
In auto il clacson urla disperatamente.
Ululo disperatamente a piedi.
Mamma si lamenta perché in ospedale ci hanno fatto aspettare venti minuti.
Mamma ringrazia la Madonna perché abbiamo trovato l'ospedale dopo solo venti giorni.