Riceviamo e volentieri pubblichiamo la prima di una serie di risposte, da più generazioni, pervenute al nostro giornale sullo stimolante articolo Sotto il vestito niente?
Cara Lucia, ho letto con molto interesse la tua riflessione. Ne sono rimasta colpita. La tua generazione è stata "ben vestita", troppo ben vestita, è vero. Ma senza ribellarvi, vi è piaciuto restare così...E chi vi dava tutto, anche il superfluo, lo ha fatto perché vi voleva bene oppure sperando di colmare il vuoto della propria presenza con voi. Escludendo, va da sé, il lato affaristico, propagandistico di ciò che il mercato e i mezzi di massa proponevano... Però, il detto antico "l'abito non fa il monaco" viene confermato dal tuo stesso scritto e dalla critica che tu fai del passato, abbastanza recente per la verità , considerati i tuoi anni. Se tu riesci a scrivere così coraggiosamente di quel vostro "ovattato" mondo, vuol dire che sotto il tuo abito c'era già abbastanza, malgrado le apparenze. Vedi, ogni atteggiamento della vita ha le sue contraddizioni, a me sembra. Fatta un'esperienza ne segue un'altra. C'è stato il "perbenismo" e il "menefreghismo", il "protezionismo" e il "liberismo", la "plutocrazia" ed il "populismo". E così di seguito... Cade un'ideologia e se ne afferma un'altra. Non che io intenda frustrare le aspettative di chi si adopera per un mondo migliore, lo voglio anch'io intendiamoci. Però penso, e con dolore, che sono millenni che la vita scorre fra ricchezza e povertà , salute e malanni, intelligenza e cretinismo, bontà e cattiveria.
I missionari, in definitiva, non si sacrificano per eliminare la parte negativa di questi dualismi? I soldati morti nelle guerre non hanno sempre combattuto sotto la spinta di cause "nobili"? I medici senza frontiere, non hanno anche loro un ideale di vita che non discrimina ma dona?... Fai bene a stare con i "No-global", gli Ambientalisti etc... se ti rappresentano. Ma perché tanto risentimento nei confronti di chi vi ha dato, se in buona fede e onestamente? Certo non tutto è da apprezzare e da condividere. Ho avuto entusiasmi e ribellioni anch'io. Ma le mie convinzioni, ora, sono dettate dall'esperienza: non sono le parole, lo "slogan"gridato a squarciagola a migliorare la vita dei popoli. Forse dovremmo avere innanzi tutto più dignità personale e la giusta considerazione delle condizioni e delle esigenze altrui. Ed una carica di generosità individuale e poi collettiva per aiutare il prossimo. Ma senza "paladinismi" né "mecenatismi". Scusa, Lucia. Mi hai provocato a scrivere ed ora mi sento meglio. Con tanta stima e cordialità .