Nino Baldrati
Imola, Walberti, 1996
E' appassionato della propria terra e della sua gente, l'autore, oltre che essere un cultore del dialetto delle "Sette Sorelle". Ma si rivela anche un sottile, arguto osservatore di uomini e di coscienze. Leggendo questi "Sonetti ..." si è portati con piacevolezza a viverne le situazioni e ad apprezzarne la leggera benevola ironia che quasi sempre li accompagna. Si può sorridere, riflettendo. E' indubbio che le rime in dialetto risultino più efficaci che non tradotte in italiano. Tuttavia si gustano ugualmente perché spontaneo è lo spirito che le ha dettate. Nino Baldrati "Piadaiolo" della rivista "La Piè" ha discusso con i suoi amici, l'origine del proprio dialetto. La deduzione è che le tribù dei Galli-Boi che scesero nelle terre dell'attuale Romagna, abbandonarono la loro lingua per confonderla con quella delle zone allora occupate. Tutto sommato, l'autore ha reso un omaggio sincero affettuoso e lodevole alla sua Terra e ai personaggi che hanno animato i "Sonetti". E tutto, per la sommessa interpretazione psicologica di vizi, virtù, atteggiamenti e occasioni, ne esce nobilitato. Per la bonarietà dello stesso autore.