Pubblichiamo una riflessione sul valore della cultura in relazione agli eventi assurdi capitati in America, convinti, come il nostro lettore e collega Luca, che il lavoro nelle biblioteche sia costituito principalmente dal tentativo di moltiplicare le occasioni di accesso alla conoscenza e alla cultura.
Il disastro che ha colpito l'America, la morte disseminata a piene mani, la sofferenza di tante persone, ooltre a scuotere ogni sensibilità , richiama al dovere di riflettere e tentare di capire meglio; offre un momento importante di raccoglimento che ci tocca, nel nostro operato quotidiano, nel nostro costante impegno dentro le biblioteche, dentro la società civile, dentro un percorso di continua crescita sociale e culturale. La cultura e i massacri sembrano non avere granché in comune, ma è solo apparentemente così. C'è uno sforzo da compiere ed è quello di non fermarsi alla spaventosa superficialità di una sempre più inconsistente comunicazione ed informazione, spesso fatta solo di parole veloci che correndo dietro se stesse non hanno molta speranza di poter davvero comunicare un contenuto. Comunicazione e cultura sono due fondamentali elementi del processo verso la conoscenza del mondo che viviamo, senza i quali viene a mancare un'equilibrata percezione della realtà , in assenza della quale è difficile avviare un confronto civile tra gli individui e le culture. Perciò il nostro lavoro, purtroppo in momenti drammatici come questo, acquista un valore ancora più evidente.
Leggere, informarsi, accrescere la mente alimentandola con idee e pensieri, stimolarla a produrne di propri, a renderla critica e consapevole, ad assumere dati ed elementi altri, che fanno parte di un altro mondo, di altre culture, tutto ciò serve a creare una conoscenza e uno spirito che procede diritto sulla strada della crescita civile, della partecipazione sentita alla vita sociale che sia del proprio paese o della comunità mondiale.