Finalmente...Luglio! Tempo d'estate, di ferie, di vacanze, tutti alla ricerca del meritato riposo dopo gli impegni e gli appuntamenti improrogabili dei mesi invernali.
In un periodo in cui fa molto chic il viaggio esotico o anche turistico-culturale (basta che sia estero), o in cui si assiste alla contro-tendenza di chi snobba le vacanze per non omologarsi alla massa, vorrei rilanciare a pieno titolo la classica vacanza al mare... Non quella ai Carabi o in Messico, su spiagge deserte per i consumatori del viaggio di nozze (se almeno in quell'occasione non si spende!), ma quella nei "formicai" delle spiagge italiane, con l'acqua non premiata dal bollino verde e le palme disegnate solo sui galleggianti dei ragazzini. Insomma, la vacanza più democratica per eccellenza, quella dei pendolari Roma-Ostia-Fregene che anche il fine settimana sentono di stare a casa (tanto il vicino d'ombrellone è solitamente anche il vicino di condominio), di quelle famiglie che una vacanza più alla moda non se la possono permettere e rischiano di incontrare il capufficio sulla sdraio accanto e di essere rintracciabilissime per ogni emergenza lavoro. Ma se si sta in vacanza e bisogna rilassarsi a tutti i costi guardiamo il lato positivo della situazione: non è poi divertente osservare il dirigente che partecipa entusiasta al gioco-aperitivo organizzato dal villaggio turistico (ammesso e concesso che il capo abbia la casa a Torvaianica e non alle Maldive), o l'altezzosa vicina di casa che si lamenta della cellulite e ci invidia il fisico, o l'esimia prof.ssa che invece di ripassare Dante leggicchia, con disinvolta "nonchalance", l'ultimo pettegolezzo su Novella 2000? La vacanza al mare è democratica per questo: spogliarsi dei vestiti significa spogliarsi del proprio ruolo: non è un caso che i più divertiti e stupiti frequentatori delle località balneari siano proprio quelli che ricoprono nel resto dell'anno incarichi di forte responsabilità , e che poi, tuffandosi nella libertà , si godono ogni prezioso-ozioso attimo ...E allora non lamentiamoci della vacanza anche se non è trend, pensiamo a chi non ha neanche un rifugio verde o azzurro (nel caso nostro marroncino visto il colore del litorale laziale) a due passi da casa... e poi, se siamo fortunati e il vicino non ci ha beccati mentre mangiavamo la frittura ad Ostia, possiamo sempre raccontare di essere stati alle Seychelles, tanto l'abbronzatura non ha il marchio di provenienza ed inoltre quella selvaggia - stile isola tropicale - non va proprio più di moda! Un pensiero solidale va anche a chi lavora per i vacanzieri: barman, bagnini, ristoratori, animatori nei villaggi e quanti altri, impiegati d'estate, sono costretti a partire fuori stagione e allora sì, a scegliere più per necessità che per "chiccheria", località calde dall'altra parte del globo.
Un augurio di buone vacanze, dovunque si facciano, va dalla Redazione a tutti i lettori del viv@voce, agli utenti delle biblioteche (controllate gli orari estivi di apertura perché sono cambiati), rinnovando l'appuntamento per il mese di settembre ma... non è escluso che ci vedremo prima, su qualche spiaggia al Lido dei Pini o a Tor San Lorenzo, dove ancora vado, senza vergogna, da più di vent'anni: anche questa è vacanza.
Vacanze al ...verde!
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Editoriale
- Numero 1 luglio 2001