Il consorzio SBCR compie 10 anni...per chi ci lavora, per chi ci ha creduto, per chi ha prodotto progetti e servizi la tentazione dell'autocelebrazione è difficile da vincere: i segni, anche a fronte di un' approfondita analisi sono tutti positivi: più comuni, più biblioteche, più servizi, più occupati, più competenze, più attrezzature, più relazioni, più riconoscimenti...auguri quindi complimenti e buona prosecuzione!
Eppure non è così: a chi ci lavora, a chi ci ha creduto, a chi ha prodotto e seguita a produrre progetti e servizi il quadro or ora descritto non permette di assestarsi sui risultati raggiunti: troppo significativo per le sorti di questo paese il ruolo che debbono svolgere conoscenza, cultura, saperi, ricerca dentro un territorio; troppo importante essere capaci di ripartire dai territori e dai loro capitali umani e sociali per la produzione non solo di valore economico, ma per rinsaldare quei legami di solidarietà , fiducia, spirito civico che vacilla a fronte di un clima preoccupante per le sorti stesse della democrazia
Ed allora ci si sente come investiti da una responsabilità che va oltre il buon funzionamento dei nostri servizi di pubblica lettura, ci si sente in dovere di andare più in là della buona amministrazione, delle economie di scala, del miglioramento della comunicazione, della crescita delle adesioni... si avverte forte l'esigenza di operare con maggiore incisività perché le biblioteche escano fuori dalle loro quattro mura, siano presenti con proposte e iniziative dentro la città , nei luoghi più frequentati per contaminarli e farsi contaminare, cogliendo e rispondendo alle domande, alle sollecitazioni, al bisogno di partecipazione attiva che proviene da un tessuto sociale che è vitale e propositivo e di cui si rischia di sottovalutare la forza e la capacità di operare. In questi mesi il Consorzio ha rinsaldato le relazioni con il mondo associativo, le scuole, l'università , i produttori di contenuti, i promotori di singoli progetti che aiutano a far emergere le risorse, i capitali materiali e immateriali del nostro territorio. Insomma ha lavorato con la logica propria di un distretto culturale. La fatica quotidiana e sotterranea di un tale impegno crediamo sia premiante, anche se non immediatamente visibile, e di fronte a tante parole che narrano di nascenti distretti, il percorso delle biblioteche che hanno fatto del loro lavorare in rete un must da cui non si può più prescindere, ha segnato un tracciato, una trama diffusa di contatti che è già parte integrante di questo territorio.