Un numero speciale dedicato a Sagre & Profane si giustifica per il peso che l'iniziativa assume nei Castelli romani.
Un peso specifico che la redazione del vivavoce ritiene di poterle attribuire, perché le modalità con le quali questa manifestazione è stata progettata e organizzata non rientra nei canoni tradizionali cui siamo abituati ed assume per il territorio i caratteri di un vero evento: non tanto per i contenuti di ciò che si propone, che in parte ricalcano ciò che già sta dentro i programmi di comuni, associazioni, organizzatori locali, quanto appunto per lo spirito che la pervade tutto segnato dalla voglia di fare insieme, valorizzare le risorse locali, far emergere, far conoscere, favorire competenze, talenti, conoscenze nate e cresciute dentro questi territori.
Tante volte anche dalle pagine di questo giornale abbiamo lamentato, guardando alle iniziative dei nostri comuni, mancanza di programmazione, scarsa o del tutto assente capacità di lavorare in rete, frammentazione nell'informazione e di contro si è sollecitata l'esigenza del coordinamento, del produrre economie di scala, di offrire una comunicazione comune in grado di restituire l'immagine di un territorio nella sua pienezza, valorizzandone natura e produzione locale, arte e cultura per ciò che di specifico questa area riesce a dare, anche rispetto al polo romano.
Bene, Sagre & profane se pure embrionalmente ha l'ambizione di avviarsi in tale direzione. Non si tratta di inventare ex novo un'ulteriore manifestazione che si sovrappone alle tante già in corso, ma al contrario di metterle il più possibile a sistema, riconoscendovi dentro percorsi tematici da evidenziare e valorizzare, attraverso piccoli eventi di collegamento e soprattutto con una campagna di comunicazione unitaria che aiuti a far conoscere i castelli romani per la loro identità di area e non solo come singole unità comunali.
Territori che sappiamo essere in grado di offrire molto di più di stanchi e ripetuti stereotipi non più attrattivi e soprattutto schiacciati dentro un modello di consumo (pensiamo al turismo domenicale mordi e fuggi) ormai improponibile e privo di futuro.
Territori ancora oggi oggetto di interesse e di studio, che ad un occhio solo un poco più addestrato sono in grado di restituire esperienze forti e emozioni impensabili anche ad un passo da casa, anche ad un passo da Roma.
Un numero speciale
Per la rubrica
Editoriale
- Numero 65 settembre 2007