Vivavoce - Rivista d'area dei Castelli Romani

RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Sagre & Profane

La cultura dei sapori

La festa dell’uva e del vino a Lanuvio

Giunta alla sua 25ª edizione da quando, nel 1983, si è preso a festeggiarla in maniera continuativa, è in realtà più "anziana" di quanto non si creda, ed ha anche uno "storico" precedente nello stand di uva e vino - di cui il sig. Giuseppe Ferranti custodisce una preziosa foto di famiglia - che i lanuvini furono chiamati ad allestire a Roma (Villa Borghese) nel 1932 dal governo fascista, il quale pare fosse solito chiamare a raccolta, in quegli anni, per una romana "Festa dell'uva", diverse rappresentanze di viticultori di Roma e Provincia nel periodo della vendemmia. In assenza di una precisa memoria storica locale di tutti i festeggiamenti a tema vitivinicolo svoltisi a Lanuvio nel corso del secondo Novecento, che pure ci furono anche se in maniera non sistematica, possiamo con sicurezza affermare che ve ne furono delle vivaci e pittoresche edizioni nel 1958 e ogni anno dal 1963 al 1969, come ci testimonia l'archivio fotografico del lanuvino Eugenio Casieri. La manifestazione, nata e fortemente voluta dalla cittadinanza per promuovere, sotto lo stimolo degli anni del boom economico, la conoscenza dell'uva e del vino dei colli lanuvini (oggi pregiato prodotto DOC), si caratterizzava in quelle prime edizioni soprattutto per l'abbondante mercato espositivo - oggi non ripetuto - dell'uva locale e anche, nei secondi anni '60, dell'Uva Italia (vitigno innovativo arrivato nel frattempo da Colonna), mercato che veniva allestito dai vignaroli di Lanuvio nel Centro Storico sotto la torre medievale, oltre che per la nutrita e partecipata mostra-mercato di macchine e attrezzature agricole che si volgeva nel Parco della Rimembranza (allora conosciuto come "La Colonia", oggi "Ar Tranv"). Dal 1967 la Pro Loco abbinò la festa dell'Uva a quella in onore di San Giovanni Bosco (tradizionalmente festeggiata, a Lanuvio, in settembre). Il periodo dopo tanti anni è rimasto sostanzialmente lo stesso: la metà di settembre - giorno più giorno meno -, di solito i tre/quattro giorni del week-end. Tre soprattutto sono gli elementi originali che caratterizzano gli attuali festeggiamenti: il treno, le botti, la "cultura". Spieghiamoci meglio...
Il treno. All'inizio c'era solo un treno col quale i viticoltori locali si recavano a Roma per promuovere il vino "de li Castelli" (la linea Roma-Lanuvio fu inaugurata nel 1916), e sul quale arrivavano i Romani perpetuando la vecchia tradizione dell'ottobrata, divenuta nel '900 sempre più un fenomeno di massa grazie all'estendersi della rete ferrotranviaria. Si parlava già a fine-Ottocento di "treno tropea" (= "treno sbornia", dal greco tropàia pnoè = "temporale, uragano") in riferimento all'ultimo treno del dì di festa che tornava da Frascati a Roma, generalmente carico di ubriachi.
La tradizione del vecchio treno a vapore è stata ripresa dall'amministrazione comunale dal 1997, e da allora ogni anno si ripete, la domenica in tarda mattinata, l'arrivo da Roma (stazione di San Lorenzo) di questa storica locomotiva di irresistibile fascino, stracolma di turisti, che riparte per Roma - forse un po' troppo presto? - verso le 17. Si tratta della n. 625.017, risalente al 1913, e rimessa in funzione dal Dopolavoro Ferroviario di Roma. Una curiosità: quando funzionava regolarmente in binario, era soprannominata dai ferrovieri "la signorina", perché in curva tendeva a spingere in fuori i suoi fianchi, in qua e in là... Le carrozze sono un po' più "giovani", ma di un'età sicuramente rispettabile.
Caratteristica mai tralasciata della festa lanuvina è poi la gara delle botti, fatte rotolare in salita su Via Roma (la via del Comune) fino a Piazza Carlo Fontana: 7/8 squadre di 2 persone ciascuna, fanno rotolare in salita pesanti botti da 10 ettolitri (il premio è in denaro).
Infine, pur mantenendo la festa una struttura ormai consolidata con la distribuzione di uva dai carri (trattori allestiti per l'occasione), l'esposizione e vendita dei prodotti tipici (vino, uva e ciambelle) nel "Cantinone" e nelle cantine del centro storico, mostre e spettacoli di musica serali, si è evoluta negli ultimi anni in direzione di una forte rivalutazione e promozione della cultura e dell'economia locale, attraverso visite guidate, presentazioni di libri, convegni dal taglio sia storico-archeologico che socio-economico, anche sotto lo stimolo dell'annuale caratterizzazione "tematica" degli eventi attorno ad un unico nucleo storico-culturale, scelto di volta in volta come "bandiera" della festa. Quest'anno il tema della festa torna alle origini; dopo aver affrontato i temi dell'antica Roma, del Medioevo, del treno, del cinema, della solidarietà, oggi i festeggiamenti onoreranno il padrone di casa, il vino. I Convegni verteranno dunque sulla viti-enologia locale e sulle nuove opportunità in materia di agroenergie per l'area di Lanuvio".

Per la rubrica Sagre & Profane - Numero 65 settembre 2007