Ritengo maturo il momento per iniziare ad affrontare il tema delle cosiddette biblioteche a tre livelli(modello tedesco) e delle mediateche (modello francese).
Per i non addetti ai lavori va intanto precisato che con tali termini ci si riferisce a nuovi modelli di biblioteca pubblica: nuovi rispetto a quello affermatosi negli ultimi venti anni in Italia, non solo per l'organizzazione degli spazi e la disposizione dei documenti, ma perché ambiscono a riflettere una mutazione storica del gusto, dei meccanismi che stanno alla base delle scelte individuali e collettive negli acquisti dei beni come negli orientamenti culturali, prodotta dalla presenza pervasiva dei media e dall'avvento delle nuove tecnologie. Modelli su cui in Germania e in Francia è già avanzata la sperimentazione e che sembrano rincorrere nel primo caso le più avanzate tecniche di marketing e nel secondo dichiarare definitivamente chiusa l'era del libro come unico o principale strumento di comunicazione e conoscenza. Significa forse riconoscere che il libro va trattato né più né meno che come un prodotto da vendere, o che esso abbia perso la sua insostituibile specificità tra gli altri media?
Non vogliamo qui aprire la discussione, che già da alcuni anni appassiona molti esperti. Ci vogliamo limitare per ora a prendere in considerazione alcuni spunti che giungono dalla gestione delle biblioteche straniere (in particolare tedesche e francesi) e che possono essere alla base dell'ammodernamento delle nostre strutture bibliotecarie. Di una cosa infatti siamo convinti, che la staticità non favorisce la crescita qualitativa dei servizi, che dunque anche le biblioteche debbono essere sempre attente e adattarsi ai processi reali in atto nel paese, senza logicamente perdere la loro funzione primaria di mediazione culturale e di educazione all'uso degli strumenti di comunicazione.
In Francia accanto ai libri e alle riviste vengono collocati dischi, video, cassette e perfino software. Questi materiali che incidono ancora marginalmente sul patrimonio, caratterizzano la biblioteca come moderna e dinamica e sono proprio loro ad attrarre il pubblico e ad affermare in Francia una nuova immagine della biblioteca, che sempre più spesso viene chiamata "médiatheque".
In Germania si afferma il modello di "biblioteca a tre livelli" che racchiude in sé e armonizza le tre modalità organizzative succedutesi all'interno delle biblioteche nel corso del tempo:
- la biblioteca in cui il patrimonio, collocato in un magazzino, è accessibile solo attraverso la mediazione dei diversi strumenti catalografici e del bibliotecario
- la biblioteca che vede il materiale documentario organizzato secondo la Classificazione Decimale Dewey (discipline di studio) e direttamente accessibile al pubblico su scaffali aperti, vera rivoluzione organizzativa dei servizi di pubblica lettura, in base alla quale è articolato anche il nostro sistema bibliotecario
- la biblioteca che crea a fianco degli spazi tradizionali, già sperimentati, una cosiddetta"zona vicina"(traduzione letterale del Nahbereich) altrimenti definita, per la sua ubicazione, "settore d'ingresso", dove è possibile sfogliare e leggere libri per curiosità e diletto (browsing). Si tratta dello spazio con cui il pubblico si confronta al suo ingresso in biblioteca e nel quale trova una prima risposta ai propri bisogni. In questa area il materiale documentario è strutturato per aree di interesse e non per discipline e viene continuamente adeguato alle esigenze dell'utente. E' un modo per soddisfare i bisogni informativi di un vasto pubblico che non ha familiarità con la ricerca bibliografica, ma che viene stimolato, con tecniche derivate dal marketing e da modalità espositive tipiche della distribuzione commerciale, a superare in modo amichevole e accattivante la "paura della soglia" per utilizzare tutti i servizi offerti dalla biblioteca.
Le sedi delle nostre biblioteche non sono state progettate per ospitare questo genere di servizio, e spesso neanche quelli già collaudati della "public library" di stampo anglosassone. Esse sono state ricavate da strutture già esistenti e mediamente di ridotte dimensioni e sono stati i servizi a doversi adeguare ai limiti posti dagli spazi resi disponibili.
Ma se il trend di crescita dei servizi bibliotecari manterrà i ritmi sostenuti di questi ultimi anni, credo che l'ammodernamento delle strutture si imporrà ben presto alle nostre amministrazioni come problema su cui aprire una prima riflessione. Le soluzioni vanno ricercate insieme. Nel frattempo spero di aver fornito alcuni spunti per un dibattito che, mi auguro, inizi presto e al quale i bibliotecari potranno fornire il contributo della loro esperienza professionale.
Riferimenti bibliografici
La biblioteca tripartita: dalla Germania un modello organizzativo alternativo per la pubblica lettura / Laura Ricchina. "Biblioteche oggi".
Gennaio 1997.
Il laboratorio di Gutersloh: da un esperimento riuscito di biblioteca a tre livelli nasce un modello avanzato di servizio orientato all'utente / Laura Ricchina "Biblioteche oggi".
Marzo 1997.
Bibliothèques : une novelle génération : dix ans de constructions pour la lecture publique. - Paris : Réunion des musées nationaux, copyr. 1993.