"Vestito di donna" è un'installazione d'arte nata dalla memoria e dalla speranza ma anche dalla partecipazione, dall'azione, dalla progettazione di 160 donne accompagnate nel loro percorso dall'artista Francesco Pernice e dalla psicoterapeuta Angela Casaregola con la collaborazione di docenti, psicologi, artisti, artigiani d'arte.
Sono donne del territorio, sono artiste italiane che hanno voluto offrire la propria opera, il proprio pezzo di storia da cucire, per un vestito da grande occasione: i cento anni della Giornata Internazionale della Donna, giornata che nel tempo è diventata simbolo della lotta per il riconoscimento di diritti sociali e politici e contro ogni forma di violenza verso le donne.
Questo grande vestito, alto cinque metri e largo otto, è stato stampato, tessuto, dipinto, cucito da giovani studentesse e da donne che hanno vissuto una stagione di grandi speranze ma anche di cocenti delusioni. Purtroppo l'atteggiamento culturale degli uomini non è molto cambiato: non si è saputo o voluto interrompere una cultura patriarcale arrogante e, come ci ha scritto Elena Sisti, si preferisce accusare la donna, strumentalmente, di infanticidio piuttosto che educare i giovani alla contraccezione, ed io aggiungo, alla relazione e alla educazione dei sentimenti.
Il "Vestito di donna" è un grande spazio di paziente cucitura e creazione di rete fra le donne, è visibile coralità , è consolatoria e gioiosa espressione creativa, è libertà che nasce dalle profondità delle viscere impregnate di dolore, di vissuti, di discriminazioni e abusi ma anche di gioia di stare insieme; così si riesce a parlare con le proprie mani che sanno esprimere sensazioni mescolate alle emozioni, mescolate ai colori e a forme astratte che si intrecciano con altri colori e altre forme.
Il vestito, al suo interno buio, ci parla con le parole della poetessa Anna Achmatova e la voce dell'attrice Adonella Monaco:
" ...io vi vedo, io vi ascolto, io vi sento...
le volevo tutte chiamare per nome, ma hanno perso l'elenco, e non so cosa fare.
Coi poveri suoni che ho inteso da loro per loro ho tessuto un largo manto, le ricorderò sempre in ogni dove..."
Un vento che diventa sempre più forte, anch'esso parola, ci accompagna all'interno di questo luogo oscuro di donna, luogo di femminilità , maternità , luogo a volte di morte ma sempre di vitalità .
Il "Vestito di donna" è l'arte che diventa parola, progetto, diventa proposta di azioni che vanno oltre la realizzazione dell'abito, così, con il dono dei propri vestiti e con le loro storie, le donne completano l'installazione.
Una donna ha scritto: "Dono con affetto e gratitudine, a questa iniziativa, l'abito che mi ha aiutato a nascondere, anche se ingiustamente, la mia gravidanza e mi ha permesso di diventare insegnante senza perdere il posto di lavoro"
Una ragazza ha scritto: "Ero molto piccola quando mio padre mi regalò questo vestito, ma se chiudo gli occhi, posso ancora provare le stesse sensazioni. Ero molto felice, il cuore mi batteva forte e mi sentivo al settimo cielo. indossai il vestito ad un matrimonio di un amico di papà e ci fecero una foto. Mi sentivo protetta e amata. È proprio per questo, per i motivi che tale vestito rappresenta, che sono onorata di poter condividere una piccola parte di me con tutte le donne e con tutti coloro che le amano e le rispettano".
L'installazione sarà visitabile fino al 4 maggio, previo appuntamento.
Il Campo dell'Arte - Diffusamente Museo, Via di Valle Marciana snc - Grottaferrata, tel. 06/79350732 - 340/8539083