Un canto sommesso alla bellezza l’ultima opera poetica di Natale Sciara. Eros (come tensione morale) inserito nella Collana di letterature comparate diretta da Rosalma Salina Borello, UniversiTalia editrice, prefazione di Franco Campegiani, ha il sapore della stagione calda incalzata dalla seguente che annuncia la stasi. Un inverno senza il quale non tornerebbe primavera. Le leggi della vita sono insieme spietate e meravigliose, e la forza di Natale Sciara è nell’accettarle sapendole convertire. Vive Sciara un tempo sempre fiorito, sia pure di doloroso rimpianto. Ogni moto dell’animo è per Sciara espressione di vita, e in questa raccolta il moto è di onda che muore sulla spiaggia per ridarsi al suo mare. Sciara semplicemente racconta il suo abbandono, le sue percezioni a pelle. Le immagini chiare e concrete - come è nello stile di questo poeta, cultore appassionato delle arti figurative -, sempre in piena luce. Canta la donna, Natale Sciara. La donna come dea-madre, fertilità e principio di vita. La donna da afferrare e valorizzare in tutto il suo fascino e il suo mistero, …una realtà di questa terra/ e della vita rimani un sogno. La donna da svelare in ogni sua piega lasciandosi abbagliare da ogni sua sfaccettatura. Apparentemente alla portata e però imprendibile nella sua complessità. Vivere di attimi, che lasciano un segno/ nel mio animo, e tanto desiderio/ d’amore. Desiderio che si fa lancinante quando di tutto non resta che Una visione, un miraggio (…), anonima immagine. Una immagine forte, ma non indelebile: … poi la dimenticherò/ come tante altre. Coglie attimi, Natale Sciara, nell’osservare una donna, di pura intimità, come penetrando nella tela la riproduzione di un nudo. Senso fortemente estetico non esente però da un travolgimento talvolta folle. E’ la potenza dell’Eros, che si erge contro Thanatos. E chi meglio della donna, portatrice di vita, per contrastare il senso onnipresente di morte che affligge l’uomo consapevole del suo destino? Donna come alleata, dunque, nel conflitto che non lascia scampo ma concede possibili vie di fuga, a saperle trovare. Si vive finché si è vivi a dispetto del destino segnato, questo il credo che traspare dall’opera di Natale Sciara. La donna … tensione che ci sospinge, / e l’amore è sempre pronto con i suoi/ richiami. E’ il canto delle sirene che si perpetua, che ammalia chi - pur amando il focolare - non riesce a sottrarsi alla suggestione dell’imprevisto. E’ la sensazione di tristezza ed esaltazione che lascia una meteora/ luminosa risplendente per pochi attimi/ in una sera d’estate (…) desiderio inappagato/ di intensi attimi di passione. E sarà il desiderio mai soddisfatto a pretendere un’alba nuova. A dare al tempo limitato e incerto della vita, il Sapore d’eterno.
Natale Sciara, “Eros”, Universitalia, 2006