A Wilmersdorf, quartiere borghese di Berlino, il clima di serenità e armonia che regna fra i suoi abitanti è turbato dalle mutate condizioni politiche e sociali della nuova Germania. L'affermarsi del partito nazista e la rapida ascesa a cancelliere di Adolf Hitler, travolgono senza pietà il destino dei protagonisti del racconto, annullandone l'esistenza e le coscienze. Tre famiglie legate fino a poco tempo prima da vincoli di amicizia ed affetto, si allontanano inesorabilmente, ciascuna prigioniera e vittima del proprio egoismo e tornaconto personale. Protagonisti della vicenda sono due bambini tedeschi di nove anni: David - figlio del giornalista ebreo Jakob Korsakov e di Jutta, una vedova cattolica già madre di Lene, frutto del precedente matrimonio - e Fritz, figlio del poliziotto Oskar Rauch. Le loro abitazioni allineate sulla via "come le perle di una collana", sono entrambe confinanti con l'elegante villa dell'architetto Winterloh, il cui figlio Berty è fidanzato con Lene.
David e Fritz sono praticamente inseparabili: oltre a frequentare la stessa scuola e la stessa classe, trascorrono insieme ogni momento del loro tempo libero. Entrambi possiedono un gatto: David è proprietario di Koks, un maschio dal pelo nero come il carbone, mentre Fritz ha una gatta bianca dagli occhi azzurri di nome Muschi. Ma con l'avvento delle leggi razziali improvvisamente la vita cambia il suo corso, ogni certezza si sgretola, la diffidenza e il pregiudizio prendono il sopravvento. Fritz, entrato nella Jungvolk, diviene un nemico implacabile di David; tutti i componenti della famiglia Korsakov, rei in quanto di razza ebraica, vengono a loro volta denigrati, scherniti, emarginati. La stessa Lene, pronta in un primo momento a rischiare in prima persona pur di difendere i suoi affetti più cari, in seguito per non "compromettersi" finisce con l'affiggere sulla vetrina del suo negozio il cartello che vieta l'ingresso agli ebrei, abbandonando al contempo al loro destino i suoi famigliari. L'ondata di follia investe tutto e tutti, persino gli animali: Koks, macchiato dalla colpa di essere un gatto giudeo, verrà giustiziato per mano di Fritz. Ma a riscaldare il cuore di questa famiglia così duramente provata dal peso della discriminazione e dell'odio razziale, giunge inatteso il dono di una nuova vita insieme all'agognato visto per emigrare in America. E proprio durante la vigilia di Natale del 1933, mentre i fiocchi di neve ricoprono i tetti delle case di Wilmersdorf, in cucina Jutta si appresta a cucinare il dolce preferito di David: le stelle di cannella, dolce presagio di prosperità per il nuovo anno. In poche pagine, attraverso una scrittura semplice ed essenziale, Helga Schneider condensa tutto il male del mondo; un male che penetra nel profondo dell'anima, un male che non risparmia neanche i bambini ma che anzi talvolta ne diviene strumento. La scrittrice, di origine polacca, è autrice di numerosi testi ambientati in Germania dove ha trascorso la sua infanzia. I suoi ricordi di bambina sono segnati da episodi drammatici come l'abbandono da parte della madre, che sceglie di arruolarsi come ausiliaria nell'esercito tedesco per poi divenire guardiana nei campi di sterminio o il suo difficile soggiorno in una casa di correzione, decretato dalla donna con cui si è risposato suo padre. Dal testo "Stelle di cannella" è nato uno spettacolo teatrale per ragazzi dal titolo "Una fiaba cattiva" di Helga Schneider. La rappresentazione, andata in scena in prima nazionale al teatro Herberia di Rubiera, ricostruisce la storia dell'amicizia tra David e Fritz grazie all'ausilio di una narratrice-pasticciera che dispensa gli ingredienti chiave della narrazione, mentre due musicisti-attori danno voce sia ai due protagonisti che agli altri personaggi del racconto. Un'iniziativa questa, voluta dalla stessa autrice allo scopo di sensibilizzare le nuove generazioni, per non dimenticare...
Wilmersdorf, vigilia di Natale 1933
[...] Verso le otto Jutta chiamò in villa. Rispose Vicky, con una voce petulante e frettolosa. «Abbiamo una cena importante» disse, «non è un buon momento, signora». «E' urgente» rispose Jutta, «mi passi mia figlia, per favore». Vicky sospirò. «Ora non posso, mi dispiace».
«Allora le dica di chiamare appena ha un attimo di tempo». «D'accordo» rispose Vicky e riagganciò. Ma Lene non chiamò. Quando la pendola annunciò le nove, Jutta ritelefonò. Questa volta le passarono la figlia. In sottofondo si sentiva un vivace brusio e le note di Stille Nacht. Lene aveva il fiatone. «Mamma, hai chiamato nel momento più sbagliato!» esclamò nervosa, «è appena arrivata la macchina del ministro. Ti devo proprio lasciare, domani passo per gli auguri di Natale». E aveva già riagganciato. Con un'espressione sgomenta la donna si voltò verso il marito: «Non poteva parlare, era appena arrivato il ministro». Jakob la prese fra le braccia. «La felicità certe volte assorda» disse, pacato. «Teniamoci stretti noi». Ma all'improvviso Jutta si staccò esclamando turbata: «Con tutto questo trambusto ho dimenticato di preparare le stelle di cannella! A David piacciono tanto». «Non vorrai metterti a farle adesso?» protestò Jakob, ma la moglie era già sparita.
Più tardi, mentre i vetri della cucina si appannavano per il caldo della stufa, fuori cominciò a nevicare. Grandi fiocchi scendevano solenni imbiancando a poco a poco i tetti delle tre case allineate come le perle di una collana: a sinistra quella del poliziotto Rauch, a destra l'elegante villa dell'architetto Winterloh e nel mezzo la graziosa costruzione vagamente Jugenstil del giornalista Korsakov.
(Il brano riportato è tratto da Helga Schneider, Stelle di cannella, Milano, Salani, 2002)
LA RICETTA
Stelle di cannella
Questi morbidi biscotti natalizi speziati alla cannella, ricoperti di glassa e dalla caratteristica forma di stella, vengono tradizionalmente consumati dagli ebrei tedeschi, dopo la fine del digiuno di Yom Kippur, annunciato dalla prima stella che appare nel cielo della notte. Mangiare le stelle di cannella ("Zimtsterne") ha funzione propiziatoria per il nuovo anno.
Ingredienti: 3 albumi, 250 g di zucchero a velo, 300 g di farina di mandorle, 2 cucchiaini di essenza di vaniglia, 1 cucchiaio di cannella in polvere, mezzo cucchiaino di noce moscata grattugiata, 1 pizzico di sale.
Montate gli albumi a neve con il pizzico di sale. Quindi aggiungete gradualmente lo zucchero a velo continuando a rimestare. Lasciate da parte 4-5 cucchiai del composto ottenuto per glassare i biscotti; al resto invece aggiungete metà della farina di mandorle, l'essenza di vaniglia, la cannella e la noce moscata. Quindi incorporate a poco a poco al composto la rimanente farina, formate una palla e mettete l'impasto a riposare in frigo per almeno un'ora. Distribuite un po' di zucchero a velo sul piano di lavoro e stendete l'impasto fino ad ottenere uno spessore di circa 5 mm. Ritagliate le stelle con uno stampino inumidito con acqua e ricopritele con la glassa precedentemente messa da parte. Infine disponetele su una teglia rivestita con carta da forno. Lasciatele riposare per qualche ora. Fate cuocere per 20-25 minuti (temperatura 150°) fino a quando la superficie apparirà appena dorata. A cottura ultimata fate raffreddare i biscotti su di una griglia.
N.B. I biscotti si possono conservare anche per 4-5 settimane ponendoli in una scatola di latta o in un barattolo ben chiuso in luogo fresco e asciutto.
Helga Schneider
Bibliografia
La bambola decapitata: una sindrome incestuosa, Bologna, Pendragon, 1993
Il rogo di Berlino, Milano, Adelphi, 1995
Porta di Brandeburgo: storie berlinesi 1945-1947, Milano, Rizzoli, 1997
Il piccolo Adolf non aveva le ciglia, Milano, Mondadori, 1998
Lasciami andare, madre, Milano, Adelphi, 2001
Stelle di cannella, Milano, Salani, 2002
L'usignolo dei Linke: memorie di un'infanzia, Milano, Adelphi, 2004
L'albero di Goethe, Milano, Salani, 2004
Io, piccola ospite del Führer, Torino, Einaudi, 2006
Heike riprende a respirare, Milano, Salani, 2008
Nel 2009 è stato pubblicato, dalla casa editrice Salani, il suo ultimo romanzo: "La baracca dei tristi piaceri".
In cucina
Per saperne di più
Michela Papaia, Ricette per il Natale : ricette dal mondo per celebrare le feste, Rimini, Panozzo, 1998
Raffaella Sforza, Natale nel mondo : usanze e ricette delle festività natalizie, Lugano, Todaro, 1998
Walther Moser, Dolci austriaci e tedeschi, Colognola ai Colli, Demetra, 1999
Aldo Falanga, Tutto sul Natale : tradizioni, canti e ricette dal mondo, Roma, Città nuova, [2001]
Sylviane Degunst, Natale nel mondo : tradizioni, ricette, canti, Torino, Piccoli, [2005]
Clarissa Hyman, La cucina ebraica : ricette e racconti da tutto il mondo, Milano, Guido Tommasi, 2007