RIVISTA D'AREA DEI CASTELLI ROMANI

Biblioteca di Trimalcione

A Roma Termini, il “binario giusto” da cui ripartire

Punto di riferimento per tutti i viaggiatori in arrivo o in partenza dalla Capitale, la stazione ferroviaria di Roma Termini è il cuore pulsante della città, un microcosmo variegato traboccante di vita e di storie, popolato ogni giorno, secondo le stime, da circa mezzo milione di persone. Ma la stazione, per quanti si trovano in sita-zioni di forte disagio ed emarginazione sociale, è anche spesso il capolinea di un'esistenza, il nonluogo dove rifugiarsi confondendosi nella folla di un'umani-
tà in movimento, lo spazio in cui "esistere", conservando una parvenza di appartenenza e di condivisione. Per questo nello scalo romano, la cooperativa sociale "Europe Consulting Onlus", costituita nel 1997, allo scopo di favorire l'integrazione e l'inserimento occupazionale di persone svantaggiate attraverso lo svolgimento di specifiche attività di recupero, si è posta tra gli obiettivi principali quello di occuparsi concretamente di tutte le situazioni di emarginazione e di difficoltà presenti in Stazione, attività che prosegue a tutt'oggi con immutato entusiasmo ed attiva partecipazione degli operatori e dei volontari coinvolti nel progetto. Nella fattispecie, l'operato della cooperativa si esplica essenzialmente attraverso la gestione di uno sportello di orientamento sociale, "l'Help Center", collocato presso il primo binario, mentre nell'attigua Via Marsala è in funzione "Binario 95", un centro polivalente diurno e notturno a disposizione di quanti non hanno una fissa dimora, realizzato dal Gruppo Ferrovie dello Stato con la Fondazione Vodafone Italia a cui si è aggiunto il contributo dell'Associazione Enel Cuore e di altri sostenitori pubblici e privati. Nel 2009 infatti è stato siglato un protocollo d'intesa per "la gestione del disagio in Stazione, di concerto con il Comune di Roma, la Provincia e la Regione Lazio che ha portato alla creazione del Polo Sociale Roma Termini". Presso il "Binario 95" gli ospiti trovano non soltanto una risposta tangibile ai problemi di sussistenza più urgenti, come quello di procurarsi un pasto caldo o un letto in cui trascorrere la notte, ma anche la possibilità di mutare in qualche modo il percorso della propria esistenza, di individuare il "binario giusto" dal quale ripartire. Per questo motivo, fin dalla sua istituzione, presso il punto di accoglienza sono stati organizzati numerosi "laboratori di creatività", per consentire a ciascuno di esprimere le proprie emozioni, di rielaborare il proprio vissuto, di proget-tare e ricostruire una graduale "normalità". Sono stati costituiti così i laboratori di disegno, pittura, mosaico, cinema, scrittura, riciclo dei materiali, cucina. Per quanto concerne il laboratorio gastro-nomico - nell'ambito di un progetto partecipativo costruito ad hoc dagli operatori - allo scopo di infondere nelle persone disagiate l'idea di condivisione e di appartenenza, è stato proposto agli ospiti del centro di realizzare una ricetta di cucina, proprio perché a tavola così come avviene in una vera famiglia, ci si riunisce e si condivide il cibo, instaurando un dialogo, uno scambio emozionale con chi ci è accanto. Ogni domenica, il giorno della festa per eccellenza, a turno ciascun ospite si è trasformato dunque in un cuoco provetto, realizzando un pasto completo con ingredienti semplici e dal costo contenuto. Successivamente è nato il progetto di raccogliere le ricette in un libro, arricchito dalle suggestioni letterarie e cinematografiche dei partecipanti ai laboratori di scrittura e al cineforum e dalla fantasia e dai colori dei laboratori di disegno e pittura. Non si tratta tuttavia di una mera raccolta di scritti, ricette e disegni. Dietro la descrizione di ciascun piatto, accompagnata da una composizione breve e corredata da un'illustrazione realizzata sperimentando tecniche artistiche come la monotipia e il collage, c'è il percorso esistenziale di chi ha saputo reagire alle circostanze avverse incontrate sul proprio cammino reintegrandosi nel tessuto umano e sociale della città; il percorso di recupero è iniziato dalla condivisione di uno spazio e del cibo: "Tutti insieme intorno al tavolo, ciascuno come sa, a mescolare comprensione e speranza e a sentirsi finalmente a casa". Il testo include le biografie degli autori e venti ricette tradizionali suddivise tra Cocktails, Primi piatti, Secondi, Contorni e Dolci; a queste si aggiunge un'originale appendice costituita dalle "Ricette del riciclo", dalla ricetta "Vip", donata dal noto chef palermitano Filippo La Mantia, special guest del libro, e dalla "Ricetta dei Diritti", un piatto "universale" creato per tutti gli uomini che popolano il pianeta. Per ciascuna delle sezioni in cui è articolato il volume, viene fornita anche l'indicazione di un film a tema di cui si consiglia la visione, appositamente scelto dai partecipanti al cineforum. Il testo, venduto ad offerta libera, sostiene con i proventi delle vendite i progetti dei Laboratori creativi del Centro di accoglienza per senza fissa dimora "Binario 95".


Per conoscere le modalità di acquisto online del libro, per eventuali donazioni o semplicemente per avere notizie inerenti i progetti sono consultabili i siti:
http://www.ecedizioni.it
http://www.binario95.it

 


 

La ricetta

Mezze maniche al pesto. Quanti ricordi, tre anni della mia gioventù trascorsi in quel meraviglioso sito che sono le Cinque Terre, La Spezia, il suo entroterra. Quei meravigliosi profumi, gli odori intensi emanati dalla sua cucina, e il pesto il condimento principe della cucina genovese, ma fatto divinamente anche in quella zona. Ne ho mangiato, anzi è più appropriato dire "deliziosamente gustato" in gran quantità e con tutte le varianti di pasta. Ma sicuramente le mezze maniche sono il miglior formato per fare un buon piatto al pesto. Quanta nostalgia di quei piccoli ristoranti che si affacciano lungo le scogliere a strapiombo sul mare. Quei profumi a quelle tavole sulle quali sono appoggiati quei gustosissimi primi piatti di mezze maniche al pesto, quelle bottigliette di olio d'oliva extravergine con il quale viene condito questo delizioso piatto. Al termine del pasto voglio complimentarmi con la cuoca e le chiedo la ricetta che conservo gelosamente in attesa di diventare talmente bravo per realizzare questo piatto che per me è il "principe dei piatti".
Sono riuscito a fare questo piatto?
Ancora no, ma non ho perso le spe-ranze. Non si sa mai, nella vita a volte miracoli si realizzano.
[Salvatore Portelli]

Mezze maniche al pesto
Ingredienti per 6 persone:
1/2 kg di pasta, formato mezze maniche. Per il pesto: 30 foglie di basilico freschissimo ben pulite; 3 spicchi d'aglio; 1 bicchiere di olio extravergine di oliva; 50 g di pecorino grattugiato (va bene anche il parmigiano); 30 g di pinoli, sale.
Mettete nel freezer il bicchiere del frullatore e lasciatelo una mezz'ora per farlo diventare molto freddo. Mettete ora nel frullatore tutti gli ingredienti e azionate a velocità sostenuta per circa un minuto.
Otterrete una salsa cremosa con cui potrete condire la pasta che avrete scolato bene al dente.
E' importante che la diluiate un poco, mentre lessate la pasta, con qualche cucchiaio della sua acqua di cottura, per renderla fluida al punto giusto.


(Tratto da Cuochi della domenica:
viaggio verso casa tra ricette e colori, a cura del Centro Polivalente per persone senza fissa dimora Binario 95, Roma, Ecedizioni, 2010)